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I Beatles di Corea si quotano in borsa

Redazione

I Bts, la boyband sudcoreana più famosa, si quotano e i fan acquistano azioni. Rischia di essere un’altra bolla pronta a esplodere

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I Bts, cioè la boyband più famosa del mondo, una macchina da soldi dell’intrattenimento sudcoreano, ha trovato un modo per fare ancora più soldi. La Big Hit Entertainment Co., la società che possiede e gestisce il gruppo di K-pop, si è quotata alla Borsa di Seul con un prezzo iniziale delle azioni a 118 dollari, che nella giornata è salito fino a 305 dollari. E’ la terza quotazione più alta nella storia della Borsa della capitale sudcoreana.

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I Bts, cioè la boyband più famosa del mondo, una macchina da soldi dell’intrattenimento sudcoreano, ha trovato un modo per fare ancora più soldi. La Big Hit Entertainment Co., la società che possiede e gestisce il gruppo di K-pop, si è quotata alla Borsa di Seul con un prezzo iniziale delle azioni a 118 dollari, che nella giornata è salito fino a 305 dollari. E’ la terza quotazione più alta nella storia della Borsa della capitale sudcoreana.

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Dei Bts si parla ormai da anni. Sono il prodotto d’esportazione di punta del soft power coreano, i membri della band sono nati tra il 1992 e il 1997, cantano e ballano canzonette pop, e anche durante la pandemia sono riusciti a trovare un mezzo per esibirsi, grazie ai concerti online con pubblico pagante che hanno registrato sempre il tutto esaurito. Quella che viene definita la “fan base”, il target di prodotto insomma, attraversa praticamente tutti i continenti, è il più vasto mai visto per un fenomeno d’intrattenimento che viene dall’Asia.

 

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E’ proprio grazie a questa fidelizzazione che qualunque cosa facciano (o vendano) i Bts è un successo planetario, ma soprattutto un gran successo economico per la Big Hit. Le azioni della società, una delle tre più importanti dell’entertainment coreano, ieri sono state acquistate da investitori e professionisti, ma come faceva notare il Financial Times, quello che ha fatto impazzire i prezzi sono gli acquisti dei fan, che sono corsi ad accaparrarsi le azioni esattamente come si fa con i nuovi dischi in uscita. E’ probabilmente un nuovo modo di mandare avanti l’industria musicale, ma che si regge tutto sul sentimento adolescenziale di avere qualcosa dei propri idoli. Probabilmente, dicono gli analisti, un’altra bolla pronta a esplodere.

 

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