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Editoriali

Biden contro Boris (slurp!)

Redazione

Il candidato democratico interviene bene sul tormento della Brexit

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Il mondo ti sta guardando, caro Boris Johnson, e non permetterà che l’accordo di pace in Irlanda del nord sia “una vittima della Brexit”, ha detto il candidato democratico alla presidenza americana, Joe Biden. Nel Regno Unito, è ricominciato il tormento sul divorzio dall’Ue dopo che il governo di Boris Johnson ha introdotto una legge che rivede quel che era stato deciso (e firmato) dallo stesso Johnson assieme ai paesi europei nel novembre scorso. Quell’accordo così perfetto che pareva una torta cotta in forno, come aveva detto il premier, è stato messo in discussione e da giorni è in corso una ribellione interna al Partito conservatore, con liti, dimissioni e indignazioni varie. Nelle ultime ore il governo sta facendo una parziale marcia indietro, forse si è accorto di aver esagerato o forse anche questo zig zag fa parte della tattica negoziale scelta da Johnson, che è quella dello sfinimento della controparte. Comunque sia, il Partito democratico americano si è disposto compatto contro la legge di Johnson, tutto quel che rischia di mettere in pericolo gli accordi di pace deve essere combattuto con forza – è quello che farà Biden se dovesse essere eletto. Di certo, ha detto Nancy Pelosi, speaker della Camera, a colloquio con il ministro degli Esteri inglese, Dominic Raab, ve lo sognate un accordo commerciale anglo-americano se Londra vìola i patti internazionali: “Non c’è chance” che al Congresso passi alcunché se cambiano le condizioni decise con l’Ue.

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Il mondo ti sta guardando, caro Boris Johnson, e non permetterà che l’accordo di pace in Irlanda del nord sia “una vittima della Brexit”, ha detto il candidato democratico alla presidenza americana, Joe Biden. Nel Regno Unito, è ricominciato il tormento sul divorzio dall’Ue dopo che il governo di Boris Johnson ha introdotto una legge che rivede quel che era stato deciso (e firmato) dallo stesso Johnson assieme ai paesi europei nel novembre scorso. Quell’accordo così perfetto che pareva una torta cotta in forno, come aveva detto il premier, è stato messo in discussione e da giorni è in corso una ribellione interna al Partito conservatore, con liti, dimissioni e indignazioni varie. Nelle ultime ore il governo sta facendo una parziale marcia indietro, forse si è accorto di aver esagerato o forse anche questo zig zag fa parte della tattica negoziale scelta da Johnson, che è quella dello sfinimento della controparte. Comunque sia, il Partito democratico americano si è disposto compatto contro la legge di Johnson, tutto quel che rischia di mettere in pericolo gli accordi di pace deve essere combattuto con forza – è quello che farà Biden se dovesse essere eletto. Di certo, ha detto Nancy Pelosi, speaker della Camera, a colloquio con il ministro degli Esteri inglese, Dominic Raab, ve lo sognate un accordo commerciale anglo-americano se Londra vìola i patti internazionali: “Non c’è chance” che al Congresso passi alcunché se cambiano le condizioni decise con l’Ue.

 

Le pressioni internazionali sono molto forti su Londra, anche se la storia della Brexit insegna che non conta nulla, per il governo, di quel che accade al di fuori dei suoi equilibri. Per Biden invece l’intervento segna un elemento di grossa discontinuità rispetto a Donald Trump che da sempre flirta con l’idea della Brexit, in qualsiasi sua forma. Questo scontro mostra anche che cosa c’è in gioco, il 3 novembre alle elezioni presidenziali, e ci riguarda.

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