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Editoriali

Lo stato dell’Unione è forte

Redazione

Oggi all’Europarlamento von der Leyen può presentare un bilancio positivo

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Nel suo primo discorso sullo stato dell’Unione davanti al Parlamento europeo, Ursula von der Leyen oggi potrà presentare un bilancio positivo. Lo stato dell’Ue è molto più solido di quanto si potesse immaginare sei mesi fa, quando la capacità di tenuta del progetto comunitario e di reazione delle istituzioni europee all’impatto della pandemia di Covid-19 era messa in dubbio perfino dagli europeisti più convinti. Il Recovery fund è il simbolo della determinazione a rispondere a una sfida che non ha precedenti: non è tanto la somma messa in campo (750 miliardi), ma la decisione di fare debito comunitario a segnare un cambio di rotta storico. Alla solidarietà senza precedenti del Recovery fund si è aggiunto il pacchetto d’emergenza Mes-Sure-Bei da 540 miliardi. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza una svolta della Germania. Ma von der Leyen è stata coraggiosa spingendo per le proposte più ambiziose. Inoltre la Commissione è riuscita a restaurare un minimo di coordinamento tra gli stati membri su misure sanitarie e frontiere, indispensabile per salvaguardare la libertà di circolazione e Schengen. Nel frattempo, nonostante l’emergenza Covid, ha continuato a lavorare sull’agenda presentata un anno fa: Green Deal (oggi von der Leyen annuncerà un taglio delle emissioni del 55 per cento entro il 2030) e digitalizzazione. L’ambizione di una “Commissione geopolitica” si è concretizzata in una politica più assertiva nei confronti della Cina: meno dipendenza e più difese economiche, senza ricorrere alle guerre commerciali di Donald Trump. Certo, von der Leyen ha mostrato anche debolezze, in particolare su stato di diritto e migranti dove si scontra con l’ostilità dei paesi dell’est. L’Ue rimane senza politica estera coerente a causa delle divisioni tra i suoi stati membri. Il Recovery fund resta da implementare e non si possono escludere nuove crisi del debito o del sistema bancario. Ma per il suo primo anno von der Leyen può dire “missione compiuta”.

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