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Editoriali

Cos'è il France Relance

Redazione

Parigi ha un piano di rilancio innovativo. Idee per usare gli aiuti europei

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Ieri il primo ministro francese, Jean Castex, ha presentato il maxi piano di rilancio economico per far fronte alla crisi del coronavirus, che nel secondo trimestre ha provocato un crollo del pil del 13,8 per cento. “Questo piano non si limita a curare le ferite della crisi, ma prepara il futuro”, ha dichiarato il capo dell’esecutivo francese, aggiungendo che il principale obiettivo in termini di occupazione è tornare ai livelli pre Covid-19 entro il 2022. Le tre priorità di “France Relance”, così è stato ribattezzato il pacchetto di stimoli, sono la transizione ecologica, con trenta miliardi destinati alla trasformazione green dell’economia, la coesione sociale e territoriale, con lo sblocco di trentacinque miliardi per sostenere i nuclei familiari meno abbienti, e la competitività e l’innovazione delle imprese. Su quest’ultimo punto, Castex ha parlato di necessità di un “riarmo industriale”, annunciando una riduzione delle imposte sulla produzione per dieci miliardi l’anno, un sostegno di tre miliardi al finanziamento delle imprese sotto forma di capitale e di prestiti partecipativi, e la rilocalizzazione della produzione in alcuni settori strategici, a partire da quello farmaceutico.

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Ieri il primo ministro francese, Jean Castex, ha presentato il maxi piano di rilancio economico per far fronte alla crisi del coronavirus, che nel secondo trimestre ha provocato un crollo del pil del 13,8 per cento. “Questo piano non si limita a curare le ferite della crisi, ma prepara il futuro”, ha dichiarato il capo dell’esecutivo francese, aggiungendo che il principale obiettivo in termini di occupazione è tornare ai livelli pre Covid-19 entro il 2022. Le tre priorità di “France Relance”, così è stato ribattezzato il pacchetto di stimoli, sono la transizione ecologica, con trenta miliardi destinati alla trasformazione green dell’economia, la coesione sociale e territoriale, con lo sblocco di trentacinque miliardi per sostenere i nuclei familiari meno abbienti, e la competitività e l’innovazione delle imprese. Su quest’ultimo punto, Castex ha parlato di necessità di un “riarmo industriale”, annunciando una riduzione delle imposte sulla produzione per dieci miliardi l’anno, un sostegno di tre miliardi al finanziamento delle imprese sotto forma di capitale e di prestiti partecipativi, e la rilocalizzazione della produzione in alcuni settori strategici, a partire da quello farmaceutico.

   

Se la Francia ha la forza di sfoderare un piano così poderoso – circa quattro volte il piano di ripresa lanciato dopo la crisi finanziaria del 2008 – gran parte del merito va all’“accordo storico”, come lo ha definito Castex, raggiunto tra il presidente Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel sul Recovery fund. Molti progetti saranno finanziati dai fondi europei, e in comune con la Germania, come la fabbrica dell’“Airbus delle batterie elettriche” che inizierà presto la sua produzione nel dipartimento della Charente. “L’Europa sarà presente per il 40 per cento nel piano di rilancio”, ha sottolineato il premier francese. La Francia sceglie di guardare lontano, usando la crisi per rafforzare la sua competitività nei settori più innovativi. E l’Europa c’è, a sapersi far aiutare.

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