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Law & Order?

A furia di normalizzare le milizie arrivano i primi morti nel Wisconsin

Daniele Ranieri

Lo sparatore è un minorenne. Le tre fazioni di fucilieri in strada sono una costante di questa estate di violenze e proteste, ma finora facevano da ornamento

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Roma. Finisce il miracolo dell’estate americana 2020, quella dove le più gravi tensioni razziali da decenni finora non avevano ancora visto (o quasi) scontri con armi da fuoco – se si escludono le sparatorie della polizia. Ieri a Kenosha nel Wisconsin un ragazzo diciassettenne ha ucciso due persone e ne ha ferito una terza durante una colluttazione. Era arrivato dall’Illinois con un fucile per unirsi a una milizia locale che proteggeva la città dai saccheggi e dagli incendi cominciati tre giorni fa dopo il ferimento da parte della polizia dell’afroamericano Jacob Blake. Aveva la versione civile del fucile da guerra AR-15, che è una delle armi più apprezzate sul mercato ed è stata usata in molte sparatorie di massa. Con quella ha ammazzato una prima persona e questa azione ancora non è chiara, ma in un video lui cammina via e dice al telefono: “Ho appena ucciso qualcuno”. Ha tentato la fuga, è stato raggiunto in un viale da alcuni manifestanti e buttato a terra, ha sparato contro una seconda persona che lo aveva picchiato con uno skateboard e poi contro una terza che si era avvicinata con in mano una pistola Glock. Questa terza persona impugnava la pistola a meno di due metri di distanza, ma ha esitato perché non sapeva cosa fare e lo sparatore da terra gli ha bucato il braccio con una ferita orribile. Poi il diciassettenne si è alzato, ha sparato qualche altro colpo a casaccio per tenere lontana la folla e davanti a telefonini e telecamere è andato verso i blindati della polizia che lampeggiavano a poche centinaia di metri di distanza. Voleva consegnarsi, ha alzato le mani sempre tenendo il fucile, ma i poliziotti non avevano capito cosa era successo.

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Roma. Finisce il miracolo dell’estate americana 2020, quella dove le più gravi tensioni razziali da decenni finora non avevano ancora visto (o quasi) scontri con armi da fuoco – se si escludono le sparatorie della polizia. Ieri a Kenosha nel Wisconsin un ragazzo diciassettenne ha ucciso due persone e ne ha ferito una terza durante una colluttazione. Era arrivato dall’Illinois con un fucile per unirsi a una milizia locale che proteggeva la città dai saccheggi e dagli incendi cominciati tre giorni fa dopo il ferimento da parte della polizia dell’afroamericano Jacob Blake. Aveva la versione civile del fucile da guerra AR-15, che è una delle armi più apprezzate sul mercato ed è stata usata in molte sparatorie di massa. Con quella ha ammazzato una prima persona e questa azione ancora non è chiara, ma in un video lui cammina via e dice al telefono: “Ho appena ucciso qualcuno”. Ha tentato la fuga, è stato raggiunto in un viale da alcuni manifestanti e buttato a terra, ha sparato contro una seconda persona che lo aveva picchiato con uno skateboard e poi contro una terza che si era avvicinata con in mano una pistola Glock. Questa terza persona impugnava la pistola a meno di due metri di distanza, ma ha esitato perché non sapeva cosa fare e lo sparatore da terra gli ha bucato il braccio con una ferita orribile. Poi il diciassettenne si è alzato, ha sparato qualche altro colpo a casaccio per tenere lontana la folla e davanti a telefonini e telecamere è andato verso i blindati della polizia che lampeggiavano a poche centinaia di metri di distanza. Voleva consegnarsi, ha alzato le mani sempre tenendo il fucile, ma i poliziotti non avevano capito cosa era successo.

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C’era buio e c’era gente, che però gli urlava “quello è lo sparatore”, e i poliziotti lo hanno ignorato perché ai loro occhi non era un’anomalia, in giro per le strade c’erano altri miliziani armati come lui che dichiaravano di voler collaborare con la polizia per mantenere l’ordine. Un video mostra un paio di agenti qualche ora prima offrire bottigliette d’acqua proprio a lui, “grazie per essere qui”. Il ragazzo è stato arrestato in seguito.

    

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Per mesi, almeno tre gruppi armati si sono presentati nelle strade degli Stati Uniti durante la grande ondata di proteste e violenze che è partita con l’uccisione di George Floyd e non si è ancora placata (anzi, adesso potrebbe riprendere forza). Uno è formato da milizie locali che sostengono di proteggere l’ordine e le proprietà private delle città americane, come se fossero d’appoggio alla polizia. Non dichiarano un’appartenenza politica esplicita, ma il gioco delle divisioni è chiaro: loro stanno con il “Law and Order!” di Trump. Un secondo gruppo è quello formato da milizie afroamericane che sono d’accordo con il movimento Black Lives Matter (Blm), ma sono in netta minoranza. L'assortimento del Blm è perlopiù pacifico, ma ci sono anche frange violente o opportuniste che sfruttano le manifestazioni per incendi, devastazioni e saccheggi. Il terzo gruppo è quello degli apocalittici antisistema, che si ritengono superiori a entrambi gli schieramenti e vogliono soltanto aumentare il livello di anarchia e violenza. Sono gli accelerazionisti – e la fazione più famosa è quella dei Boogaloo Boys. Molti di loro sono suprematisti bianchi, ma detestano anche la polizia e il governo e tifano per il dissolvimento improvviso e traumatico degli Stati Uniti. Un grande falò, per ripartire dalle ceneri.

   

Per tutto questo tempo, questi gruppi sono scesi nelle strade in un paese dove ci sono più armi da fuoco che abitanti (occhio all’inganno statistico però: alcuni ne possiedono tantissime, molti non ne hanno nemmeno una) quasi senza sparare. C’era stato un caso simile ad Albuquerque a giugno, un morto, poi più nulla. Era soltanto questione di tempo prima che succedesse di nuovo. In molti penseranno che l’uomo con la pistola che non ha sparato e ci ha rimesso il braccio ha sbagliato. Altri già assolvono il ragazzo perché “era legittima difesa”. C’è da chiedersi se stiamo assistendo a una normalizzazione veloce degli scontri a fuoco tra fazioni avversarie per ragioni politiche.

   

La sparatoria di Kenosha arriva al secondo giorno di una convention repubblicana che insiste molto sul concetto di “Law and Order” come valori fondamentali che possono essere ripristinati soltanto dal presidente Trump. In questa visione delle cose, il movimento Blm è soltanto un agente del caos, che sfrutta ingiustizie inesistenti per aggredire e devastare le proprietà private.

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