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I primi risultati contro Lukashenka

Tre nazioni Ue stanno portando avanti la battaglia di Minsk. Occhio alla Lituania

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Svjatlana Tikhanovskaja, la leader dell’opposizione bielorussa e, probabilmente, la vera vincitrice delle elezioni di domenica scorsa, ha annunciato la creazione di un Consiglio nazionale per facilitare la transizione del potere in modo pacifico. Al potere è ancora attaccato il presidente Aljaksandr Lukashenka, che ieri, mentre tutta la nazione era in sciopero, è apparso in tv per suggerire ai bielorussi di rimanere a casa, perché per le strade la situazione è pericolosa, il presidente ha detto che ci sono i manifestanti violenti e i disordini organizzati da Polonia, Ucraina, Paesi Bassi, Open Russia di Khodorkovsky e dal blogger e oppositore del Cremlino, Alexei Navalny. State a casa! Ha detto Lukashenka disperato perché anche le forze dell’ordine iniziano ad abbandonarlo, anche il clero ha ritirato le congratulazioni per la sua vittoria. Il dittatore non si assume la colpa e gioca la carta dell’interferenza straniera.

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Svjatlana Tikhanovskaja, la leader dell’opposizione bielorussa e, probabilmente, la vera vincitrice delle elezioni di domenica scorsa, ha annunciato la creazione di un Consiglio nazionale per facilitare la transizione del potere in modo pacifico. Al potere è ancora attaccato il presidente Aljaksandr Lukashenka, che ieri, mentre tutta la nazione era in sciopero, è apparso in tv per suggerire ai bielorussi di rimanere a casa, perché per le strade la situazione è pericolosa, il presidente ha detto che ci sono i manifestanti violenti e i disordini organizzati da Polonia, Ucraina, Paesi Bassi, Open Russia di Khodorkovsky e dal blogger e oppositore del Cremlino, Alexei Navalny. State a casa! Ha detto Lukashenka disperato perché anche le forze dell’ordine iniziano ad abbandonarlo, anche il clero ha ritirato le congratulazioni per la sua vittoria. Il dittatore non si assume la colpa e gioca la carta dell’interferenza straniera.

 

Ci sono alcune nazioni che hanno partecipato più delle altre alle proteste dei bielorussi e tra queste ci sono la Polonia e la Lituania. Soprattutto la Lituania, che ha accolto Svjatlana Tikhanovskaja e si è fatta portavoce della necessità di agire contro l’abuso di potere di Lukashenka. Vilnius si sente vicina a Minsk, la storia di quella libertà tanto cercata dai bielorussi, che scendono in piazza da quasi una settimana conoscendone i rischi, ricorda la sua rivolta, la conquista della sua indipendenza trent’anni fa. Il ministro degli esteri lituano si è fatto portavoce della necessità di imporre sanzioni individuali contro i funzionari bielorussi. La Polonia ha spinto affinché la democrazia in Bielorussia diventasse un tema europeo. Anche la Germania è stata tra le nazioni più attive e Berlino ha convocato l’ambasciatore bielorusso, la prima azione diplomatica importante. Ieri i ministri degli Esteri Ue hanno concordato sulla necessità di stilare una lista dei funzionari da sanzionare. Quest’azione comune europea e la creazione di un Consiglio nazionale da parte di Tikhanovskaja sono i primi due obiettivi importanti della protesta contro il dittatore, che senza l’iniziativa di Polonia, Lituania e Germania non sarebbero mai stati raggiunti.

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