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La triste e rumorosa storia di Valérie Trierweiler, abbandonata dal suo Paris Match

Mauro Zanon

La giornalista parigina, first girlfriend di Hollande, è stata messa alla porta, in malo modo e all’improvviso, all’inizio di questa settimana

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Parigi. Non è l’unico licenziamento che Hervé Gattegno, direttore di Paris Match, annuncerà in questa estate di crisi e ristrutturazione per il magazine di punta del gruppo editoriale Lagardère, ma è indubbiamente il più rumoroso. Valérie Trierweiler, ex compagna del presidente della Repubblica François Hollande e giornalista di Paris Match dalla fine degli anni Ottanta, è stata messa alla porta, in malo modo e all’improvviso, all’inizio di questa settimana. La notizia è stata spifferata mercoledì sera dalla Lettre de l’audiovisuel e confermata ieri mattina su Twitter dalla stessa Trierweiler. “Sono stata informata in piena estate e durante le mie ferie in maniera estremamente brutale del mio licenziamento da Paris Match dove lavoravo da trent’anni. Questo licenziamento senza alcun motivo valido mi lascia sotto choc e sconvolta”.

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Parigi. Non è l’unico licenziamento che Hervé Gattegno, direttore di Paris Match, annuncerà in questa estate di crisi e ristrutturazione per il magazine di punta del gruppo editoriale Lagardère, ma è indubbiamente il più rumoroso. Valérie Trierweiler, ex compagna del presidente della Repubblica François Hollande e giornalista di Paris Match dalla fine degli anni Ottanta, è stata messa alla porta, in malo modo e all’improvviso, all’inizio di questa settimana. La notizia è stata spifferata mercoledì sera dalla Lettre de l’audiovisuel e confermata ieri mattina su Twitter dalla stessa Trierweiler. “Sono stata informata in piena estate e durante le mie ferie in maniera estremamente brutale del mio licenziamento da Paris Match dove lavoravo da trent’anni. Questo licenziamento senza alcun motivo valido mi lascia sotto choc e sconvolta”.

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Valérie Trierweiler era la giornalista più conosciuta della rivista d’attualità fondata nel 1949 da Paul Gordeaux e acquistata nel 1976 da Daniel Filipacchi per venti milioni di franchi. Nel 1989, dopo aver collaborato con il magazine Profession Politique, Valérie viene chiamata al Paris Match da Roger Thérond, il boss del settimanale parigino, inventore del motto “le poids des mots, le choc des photos” (il peso delle parole, lo choc delle foto) e artefice del successo commerciale degli anni Ottanta e Novanta.

 

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Secondo una versione più sapida presente nel libro “Le Bal des Dézingueurs” di Laurent Bazin e Alba Ventura, è stato il presidente di allora, François Mitterrand, ad aver suggerito il suo nome all’allora capo della politica di Paris Match, dopo aver pranzato con lei all’Eliseo e pensato che in fondo gli avrebbe fatto piacere vederla più spesso dalle parti del castello. La Trierweiler ha vissuto l’âge d’or di Paris Match, seguendo da vicino il Partito socialista francese, quando ancora andava forte e non era una formazione in crisi di identità e di consensi come lo è oggi, e quando al vertice della segreteria nazionale c’era un certo François Hollande. A metà degli anni Duemila, i salotti del Tout-Paris sanno già tutto sulla liaison tra l’ambiziosa firma politica di Paris Match e il socialista che in testa ha solo l’Eliseo. Nel 2012, quando Hollande viene eletto presidente della Repubblica contro Nicolas Sarkozy, e lei diventa la “first girlfriend” – così la ribattezzarono gli americani durante il primo viaggio ufficiale oltreoceano – Valérie è costretta ad abbandonare la redazione politica di Match, ma resta aggrappata al settimanale scrivendo sulle pagine culturali e occupandosi in particolare delle novità letterarie.

 

Paris Match è stata la sua casa per tre decenni, i suoi articoli erano tra i più letti del magazine di Lagardère, ma il piano di ristrutturazione, orientato a un rinnovamento dei volti della redazione, non l’ha risparmiata. “Le vendite in edicola sono state molto buone durante il confinamento. Paris Match è stato molto letto durante tutto il primo semestre del 2020. Ma come per molti altri media, le pubblicità sono scomparse, soprattutto quelle per i prodotti di lusso e per il turismo”, ha spiegato al Parisien un insider di Paris Match. La rivista parigina era la sola a esserle rimasta fedele. Direct 8 (oggi C8), canale televisivo del gruppo Canal Plus dove conduceva “Politiquement parlant” e altre trasmissioni apprezzate, l’aveva abbandonata bruscamente dopo la vittoria di Hollande, senza offrirle nessuna alternativa. Ora anche il suo Match, la rivista che l’aveva lanciata e le aveva dato la celebrità, le dice addio. Valérie, sedotta e abbandonata.

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