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Sulle scuole il governo francese ha un piano molto ottimista

Mauro Zanon

Con il nuovo protocollo sanitario sulla riapertura degli istituti scolastici Parigi toglie parecchie regole considerate indispensabili

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Parigi. La scuola è sempre stata una priorità della Francia di Macron. Nei suoi discorsi alla nazione durante i mesi di lockdown, il presidente della Repubblica francese ha messo l’accento sull’importanza di tornare sui banchi il prima possibile (gli studenti francesi sono tornati progressivamente a scuola a partire dall’11 maggio). Anche per una questione economica, certo, ma soprattutto per combattere contro le diseguaglianze sociali e la piaga del “décrochage”, l’elevato tasso di abbandono degli studi nelle banlieue e nei quartieri popolari. La conferma che l’école è al centro del progetto macroniano, e che il ripristino della normalità è un dossier che sta a cuore all’inquilino dell’Eliseo, è il contenuto del nuovo protocollo sanitario sulla riapertura delle scuole francesi rivelato dal Monde. Si tratta della terza versione del protocollo e al ministero dell’Istruzione, che mercoledì ha messo online il documento in totale discrezione e senza comunicati ufficiali, si afferma che sarà “l’ultima da qui al rientro scolastico”, a meno che non ci sia un “brutale cambiamento del contesto sanitario”. Il principale obiettivo rivendicato è quello di essere in condizione di accogliere tutti gli allievi. “Negli spazi chiusi (classi, laboratori, biblioteche, refettori, mense, collegi), il distanziamento fisico non è più obbligatorio quando non è materialmente possibile e non permette di accogliere la totalità degli studenti”, si legge nel documento di sette pagine redatto il 9 luglio e convalidato il 20 dalle autorità sanitarie, prima di essere inviato a tutti gli istituti del paese. Il ministero dell’Istruzione ha indicato che “gli spazi saranno organizzati in maniera tale da mantenere la maggiore distanza possibile tra gli allievi”. Gli arrivi e le partenze, si aggiunge nel protocollo, saranno “particolarmente monitorati per limitare al massimo i raggruppamenti degli studenti e/o dei genitori”, ma gli ostacoli, presenti nella seconda versione, che intralciavano qualsiasi incrocio tra classi e gruppi di allievi, sono tutti spariti. In cambio di questo alleggerimento delle regole, che faciliterà di molto la ripresa della scuola a settembre, “gli allievi di più di undici anni devono indossare la mascherina di protezione negli spazi chiusi e all’esterno, sia quando si muovono sia quando sono in classe, e il distanziamento di un metro non può essere garantito, sono posizionati l’uno di fronte all’altro o l’uno accanto all’altro”.

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Parigi. La scuola è sempre stata una priorità della Francia di Macron. Nei suoi discorsi alla nazione durante i mesi di lockdown, il presidente della Repubblica francese ha messo l’accento sull’importanza di tornare sui banchi il prima possibile (gli studenti francesi sono tornati progressivamente a scuola a partire dall’11 maggio). Anche per una questione economica, certo, ma soprattutto per combattere contro le diseguaglianze sociali e la piaga del “décrochage”, l’elevato tasso di abbandono degli studi nelle banlieue e nei quartieri popolari. La conferma che l’école è al centro del progetto macroniano, e che il ripristino della normalità è un dossier che sta a cuore all’inquilino dell’Eliseo, è il contenuto del nuovo protocollo sanitario sulla riapertura delle scuole francesi rivelato dal Monde. Si tratta della terza versione del protocollo e al ministero dell’Istruzione, che mercoledì ha messo online il documento in totale discrezione e senza comunicati ufficiali, si afferma che sarà “l’ultima da qui al rientro scolastico”, a meno che non ci sia un “brutale cambiamento del contesto sanitario”. Il principale obiettivo rivendicato è quello di essere in condizione di accogliere tutti gli allievi. “Negli spazi chiusi (classi, laboratori, biblioteche, refettori, mense, collegi), il distanziamento fisico non è più obbligatorio quando non è materialmente possibile e non permette di accogliere la totalità degli studenti”, si legge nel documento di sette pagine redatto il 9 luglio e convalidato il 20 dalle autorità sanitarie, prima di essere inviato a tutti gli istituti del paese. Il ministero dell’Istruzione ha indicato che “gli spazi saranno organizzati in maniera tale da mantenere la maggiore distanza possibile tra gli allievi”. Gli arrivi e le partenze, si aggiunge nel protocollo, saranno “particolarmente monitorati per limitare al massimo i raggruppamenti degli studenti e/o dei genitori”, ma gli ostacoli, presenti nella seconda versione, che intralciavano qualsiasi incrocio tra classi e gruppi di allievi, sono tutti spariti. In cambio di questo alleggerimento delle regole, che faciliterà di molto la ripresa della scuola a settembre, “gli allievi di più di undici anni devono indossare la mascherina di protezione negli spazi chiusi e all’esterno, sia quando si muovono sia quando sono in classe, e il distanziamento di un metro non può essere garantito, sono posizionati l’uno di fronte all’altro o l’uno accanto all’altro”.

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Nelle scuole materne, gli insegnanti non avranno l’obbligo di indossare le mascherine durante i corsi, secondo le nuove direttive del protocollo sanitario.

 

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E per quanto riguarda la pulizia e la sanificazione delle aule “maggiormente utilizzate dagli allievi e dal personale”, saranno realizzate “almeno una volta al giorno”. Lo stesso varrà per “i pavimenti e le grandi superfici”. In questo modo, “l’accesso ai giochi, ai banchi e agli spazi collettivi esterni”, campi da calcio, da tennis etc., sarà nuovamente “permesso”, così come “la messa a disposizione di oggetti condivisi all’interno di una stessa classe o di uno stesso gruppo costituito (palloni, giocattoli, libri, giornali, dépliant riutilizzabili, matite). Il protocollo per riaprire le scuole in sicurezza riposa sulle prescrizioni emesse dall’Alto consiglio della sanità pubblica in un documento del 7 luglio. L’organismo aveva infatti chiesto di “assouplir les règles”, di alleggerire le regole per favorire un ritorno più sereno sui banchi scolastici. La penuria di mascherine era stata oggetto di grandi polemiche durante il confinamento, e il ministero dell’Istruzione ha tenuto a precisare che gli istituti scolastici “hanno a disposizione un numero di mascherine sufficiente fino al 31 dicembre”. Secondo quanto evidenziato nel protocollo, solo gli insegnanti potranno beneficiare degli stock messi a disposizione dall’Éducation nationale: gli studenti dovranno invece procurarsele con i propri mezzi. Tuttavia, per gli allievi che avranno difficoltà ad averne una, ogni scuola media e liceo avrà una scorta di mascherine cosiddette “grand public”, ossia “in tessuto e nella maggior parte dei casi lavabili e riutilizzabili”, stando alla descrizione sul sito del governo francese. In una circolare diffusa giovedì sera, il ministero dell’Università ha indicato che anche gli studenti universitari beneficeranno delle stesse regole “alleggerite” a cui saranno sottoposti gli studenti delle scuole elementari, delle medie e dei licei. In Francia, c’è tanta voglia di tornare alla normalità.

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