PUBBLICITÁ

L'ex re Juan Carlos lascia la Spagna, inseguito dai suoi scandali

Eugenio Cau

Fondi offshore, soldi dei sauditi, amanti e safari africani. Il re emerito 82enne ha lasciato il paese affinché, dice, il suo passato non provochi danno alla corona

PUBBLICITÁ

Juan Carlos I, re di Spagna dal 1975 al 2014 e padre del re in carica, Felipe VI, ha annunciato ieri che dopo più di cinquant'anni smetterà di vivere nel palazzo reale della Zarzuela, a Madrid, e abbandonerà la Spagna per non compromettere la reputazione della corona con le notizie dei suoi scandali privati. Subito dopo ha abbandonato il paese.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Juan Carlos I, re di Spagna dal 1975 al 2014 e padre del re in carica, Felipe VI, ha annunciato ieri che dopo più di cinquant'anni smetterà di vivere nel palazzo reale della Zarzuela, a Madrid, e abbandonerà la Spagna per non compromettere la reputazione della corona con le notizie dei suoi scandali privati. Subito dopo ha abbandonato il paese.

PUBBLICITÁ

 

L'annuncio di Juan Carlos è arrivato con una lettera inviata a suo figlio, a cui si rivolge con "Maestà, amato Felipe", e in cui il re emerito spiega che "alcuni avvenimenti passati della mia vita privata" stanno generando una "ripercussione pubblica". Per questo, "guidato dalla convinzione di prestare il miglior servizio agli spagnoli, alle loro istituzioni e a te in qualità di Re, ti comunico la mia decisione ponderata di trasferirmi, in questo momento, fuori dalla Spagna". Non si conosce ancora la destinazione di Juan Carlos, né nella lettera si fa menzione di sua moglie, la Regina Sofia. Re Felipe ha risposto alla lettera con un comunicato in cui esprime "rispetto e riconoscimento sentiti" nei confronti del padre.

 

PUBBLICITÁ

Gli "avvenimenti passati della vita privata" di Juan Carlos sono emersi negli scorsi mesi, ma nascono da un'indagine aperta nel 2018 dal procuratore svizzero Yves Bertossa, che ha cominciato a indagare sull'origine delle fortune di Juan Carlos. In particolare, Bertossa accusa il re emerito di aver ricevuto nel 2008 un regalo di 100 milioni di dollari da parte della casa reale saudita per aver facilitato l'offerta di appalto da parte di un consorzio spagnolo per la costruzione dell'alta velocità alla Mecca. Secondo l'accusa, grazie ai buoni uffici del re il consorzio spagnolo avrebbe ridotto significativamente la sua offerta, con grande risparmio per le casse di Riad.

 

Bertossa ha interrogato negli ultimi due anni molte persone, tra cui avvocati ed ex consulenti del re emerito, ma soprattutto Corinna zu Sayn-Wittgenstein, ex moglie di un principe tedesco (da quando il principe si è risposato con una 28enne lei ha ripreso il suo nome non nobiliare, Corinna Larsen). Juan Carlos e Corinna Larsen si conoscono nel 2004, lei diventa la sua amante e assistente personale, che da quel momento lo accompagna in quasi tutti i viaggi ufficiali.

 

Il procuratore Bertossa scopre dell'esistenza di due fondi offshore con cui il re emerito, secondo l'accusa, avrebbe nascosto il denaro ottenuto illecitamente. Un fondo si chiama Zagatka, è stato creato nel 2003 nel Lichtenstein e ha come beneficiario Álvaro de Orleans, un cugino alla lontana del re emerito che con i soldi contenuti nel fondo ha pagato a Juan Carlos milioni in biglietti di aerei privati e altre spese. Il fondo più importante si chiama Lucum, è stato creato a Panama presso la filiale di una banca svizzera, ed è quello in cui sono stati depositati i 100 milioni dei sauditi. Nel 2012, l'intera somma viene donata a Corinna Larsen, e secondo Bertossa questo è un tentativo di riciclaggio.

PUBBLICITÁ

    

PUBBLICITÁ

Le notizie più gravi sui fondi offshore di Juan Carlos cominciano a trapelare a marzo di quest'anno, quando si scopre che Juan Carlos aveva nominato suo figlio re Felipe come beneficiario del fondo Ludum. La casa reale era già a conoscenza del fatto da circa un anno, e re Felipe diffonde un comunicato duro in cui annuncia di aver rinunciato per intero all'eredità di suo padre, e di avergli tagliato l'attribuzione pubblica di circa 200 mila euro annuali che spetta all'ex monarca.

     

PUBBLICITÁ

Juan Carlos si era già ritirato dalla vita pubblica nel 2019. Considerato, per un breve momento tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta, come il salvatore della democrazia spagnola e il grande traghettatore del post franchismo, negli ultimi anni Juan Carlos ha condotto una vita di eccessi che è costata molto all'immagine della corona. Il caso più grave è del 2012, quando, nel pieno della crisi economica e con un quarto degli spagnoli disoccupati, andò in Botswana per un safari con Corinna. Negli anni successivi le voci sui finanziamenti di Juan Carlos sono proseguite. Nel 2018 il giornale El Español pubblicò una registrazione in cui Corinna raccontava i tentativi di Juan Carlos di riciclare denaro. Il País ha raccontato di valigette con milioni di dollari ricevute da monarchi del golfo.

     

A giugno, il Tribunale supremo spagnolo ha annunciato un'indagine su Juan Carlos. Non è un'incriminazione: il Tribunale deve valutare se il re emerito è incriminabile. In ogni caso il monarca in carica gode dell'immunità in Spagna, e dunque sarebbero giudicati soltanto i reati commessi dopo l'abdicazione nel 2014. Juan Carlos ha fatto sapere che coopererà con le indagini anche dall'estero.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ