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La manifestazione a Berlino

Chi sono gli attivisti che stravolgono la calma anti Covid in Germania

Micol Flammini

No mascherine, no immigrati, no lockdown. Il movimento Querdenken 711 e l'imprenditore che l'ha fondato sono nati a Stoccarda, epicentro di tante tensioni, che non hanno a che fare solo con il virus

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Roma. La geografia della protesta di sabato in Germania segue delle coordinate ben precise. Berlino è stata il suo teatro, ma Stoccarda il suo epicentro. Le manifestazioni contro le misure adottate per contenere la pandemia da coronavirus, che in Germania, come in tante altre parti d’Europa, sta registrando un aumento dei contagi – i nuovi casi sono circa quattromila in una settimana – sono iniziate a maggio: allora le prime restrizioni si stavano allentando, ma ogni fine settimana qualcuno scendeva in piazza per dire che il governo federale stava negando ai tedeschi la loro libertà. Stoccarda era stata tra le prime città a manifestare, una manifestazione che era stata autorizzata per un centinaio di partecipanti e che era arrivata a contarne più di mille. Quando, sabato scorso, diciassettemila persone secondo la polizia, cinquecentomila secondo gli organizzatori, si sono ritrovate nella capitale al grido di “siamo noi la seconda ondata”, la regia veniva sempre dallo stesso posto, dalla città principale del Baden-Württemberg che nelle ultime settimane è diventata il centro di rimostranze, tensioni e cospirazioni che hanno a che fare con la pandemia e non soltanto. A Stoccarda, a fine giugno, la richiesta di documenti da parte della polizia a un giovane sospettato di spaccio era stata la causa di una nottata di risse e di scontri, era intervenuto anche il ministro dell’Interno Horst Seehofer.

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Roma. La geografia della protesta di sabato in Germania segue delle coordinate ben precise. Berlino è stata il suo teatro, ma Stoccarda il suo epicentro. Le manifestazioni contro le misure adottate per contenere la pandemia da coronavirus, che in Germania, come in tante altre parti d’Europa, sta registrando un aumento dei contagi – i nuovi casi sono circa quattromila in una settimana – sono iniziate a maggio: allora le prime restrizioni si stavano allentando, ma ogni fine settimana qualcuno scendeva in piazza per dire che il governo federale stava negando ai tedeschi la loro libertà. Stoccarda era stata tra le prime città a manifestare, una manifestazione che era stata autorizzata per un centinaio di partecipanti e che era arrivata a contarne più di mille. Quando, sabato scorso, diciassettemila persone secondo la polizia, cinquecentomila secondo gli organizzatori, si sono ritrovate nella capitale al grido di “siamo noi la seconda ondata”, la regia veniva sempre dallo stesso posto, dalla città principale del Baden-Württemberg che nelle ultime settimane è diventata il centro di rimostranze, tensioni e cospirazioni che hanno a che fare con la pandemia e non soltanto. A Stoccarda, a fine giugno, la richiesta di documenti da parte della polizia a un giovane sospettato di spaccio era stata la causa di una nottata di risse e di scontri, era intervenuto anche il ministro dell’Interno Horst Seehofer.

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Tra i maggiori organizzatori delle proteste di sabato c’è il gruppo Querdenken 711 che ovviamente si è formato a Stoccarda e crede che il virus sia soltanto un espediente per controllare i tedeschi. Querdenken in tedesco vuol dire “pensare fuori dagli schemi” e questo era il primo motto creato dall’imprenditore Michael Ballweg, di Stoccarda anche lui, quando ha presentato la sua iniziativa in aprile: il virus era già arrivato in tutto il mondo e in tutto il mondo iniziavano le prime restrizioni. 

    

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Ballweg con le sue idee ha redatto anche un manifesto in cui dice che le proteste andranno avanti fino a quando non verranno rispettati i princìpi fondamentali della Costituzione, in modo particolare, scrive nel manifesto, i primi venti che parlano di libertà fondamentale, e chiede anche elezioni anticipate a ottobre 2020.

   

Querdenken dice di non essere un partito, di non avere delle idee politiche e di non credere in nulla che non sia il rispetto delle libertà dei cittadini, ma durante la manifestazione di sabato sembrava che fosse chiaro quale fosse l’appartenenza politica dei partecipanti: erano tanti i richiami al mondo dell’estrema destra. Ballweg, nell’annunciare la manifestazione, aveva detto che il primo agosto sarebbe stato il giorno in cui la Germania avrebbe celebrato la sua ritrovata libertà e come nome per la manifestazione era stato scelto: “Fine della pandemia. Il giorno della libertà”. Non c’erano soltanto i simboli a richiamare al mondo neonazi, ma il nome della protesta: “Il giorno della libertà” era infatti il titolo che la regista Leni Riefenstahl aveva dato al suo film di propaganda sul congresso del Partito nazionalsocialista organizzato a Norimberga nel 1935. Sabato, nella piazza di Berlino circolavano teorie della cospirazione, antivaccinisti, gruppi di estrema destra di vario tipo, qua e là anche qualche simbolo dell’AfD, che però non era ben visto dalla maggior parte dei partecipanti. Alternative für Deutschland, il maggior partito di estrema destra in Germania, è uscito sconfitto dalla pandemia, ha perso molti voti con la sua unica strategia, in un momento di paura generale, di proporre ai cittadini l’avventatezza e il non rispetto del lockdown nel momento in cui erano necessarie cautela e regole. Ancora oggi, l’80 per cento dei tedeschi crede che il governo federale si stia comportando bene, che mascherina e distanziamento siano misure importantissime, soprattutto ora che la curva inizia a risalire.

   

Sabato Michael Ballweg è salito sul palco con la sua maglietta bianca dove si leggeva bene la scritta Querdenken, ha detto che avrebbe continuato a manifestare fino a quando lui e il suo gruppo non avrebbero ottenuto la fine di ogni restrizione. La presa di questi negazionisti è ancora debole sul paese che continua ad avere occhi e orecchie soltanto per la sua cancelliera. Ma un malessere partito da una città inquieta occidentale, l’inquietudine in Germania è un sentimento che siamo abituati a vedere a est, è arrivato fino a Berlino. Partendo da un’ambizione locale, l’imprenditore vorrebbe diventare il futuro sindaco di Stoccarda, Ballweg è riuscito a mettere insieme cospirazionisti di ogni tipo e una destra estrema alternativa che non vuole avere nulla a che vedere con l’AfD.

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