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Così Merkel e von der Leyen cercano l'accordo sul Recovery Fund

David Carretta

Gli stati devono "guardare aldilà dei piccoli interessi e focalizzarsi sui benefici dell'Ue". La road map e le obiezioni dei gruppi contrapposti. Cosa accadrà alla riunione dell'8 luglio

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Bruxelles. Angela Merkel e Ursula von der Leyen hanno dato il calcio di inizio della presidenza tedesca dell'Unione Europea indicando chiaramente che un accordo sul Recovery Fund e il bilancio 2021-2027 è urgente per affrontare la crisi del coronavirus. "L'Europa si trova nella situazione più difficile della sua storia" e “tutti sanno che la risposta a questa crisi deve essere anche una risposta poderosa”, ha detto la cancelliera tedesca in una conferenza stampa virtuale con la presidente della Commissione. “I prossimi sei mesi saranno determinanti per il futuro dell'Ue”, ha avvertito von der Leyen. “Siamo sotto enorme pressione in termini di tempi, ma è la crisi che detta il calendario. Ogni giorno che perdiamo vedremo persone perdere il loro posto di lavoro, imprese fallire e la nostra economia indebolirsi”. Per la presidente della Commissione “ogni giorno conta” e gli stati membri devono "guardare aldilà dei piccoli interessi e focalizzarsi sui benefici dell'Ue". Ma un accordo sul Recovery Fund è ancora lontano. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha appena chiuso le sue consultazioni bilaterali in video-conferenza con i capi di Stato e di governo. “Ci sono molti dettagli che vanno negoziati come ammontare, stanziamenti e prestiti”, ha spiegato von der Leyen. “Le trattative saranno complesse”, ha avvertito Merkel.

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Bruxelles. Angela Merkel e Ursula von der Leyen hanno dato il calcio di inizio della presidenza tedesca dell'Unione Europea indicando chiaramente che un accordo sul Recovery Fund e il bilancio 2021-2027 è urgente per affrontare la crisi del coronavirus. "L'Europa si trova nella situazione più difficile della sua storia" e “tutti sanno che la risposta a questa crisi deve essere anche una risposta poderosa”, ha detto la cancelliera tedesca in una conferenza stampa virtuale con la presidente della Commissione. “I prossimi sei mesi saranno determinanti per il futuro dell'Ue”, ha avvertito von der Leyen. “Siamo sotto enorme pressione in termini di tempi, ma è la crisi che detta il calendario. Ogni giorno che perdiamo vedremo persone perdere il loro posto di lavoro, imprese fallire e la nostra economia indebolirsi”. Per la presidente della Commissione “ogni giorno conta” e gli stati membri devono "guardare aldilà dei piccoli interessi e focalizzarsi sui benefici dell'Ue". Ma un accordo sul Recovery Fund è ancora lontano. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha appena chiuso le sue consultazioni bilaterali in video-conferenza con i capi di Stato e di governo. “Ci sono molti dettagli che vanno negoziati come ammontare, stanziamenti e prestiti”, ha spiegato von der Leyen. “Le trattative saranno complesse”, ha avvertito Merkel.

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In una cena con gli ambasciatori dei 27, mercoledì Michel ha illustrato la sua road map per tentare di trovare un accordo. Nella seconda metà della prossima settimana dovrebbe mettere sul tavolo la cosiddetta “Negobox”: la scatola con tutte le cifre su cui negoziare per arrivare a un compromesso. Michel non avrebbe intenzione di toccare all'ammontare complessivo del Recovery Fund (750 miliardi) accontentando così i paesi del sud. Per contro sarebbe intenzionato a tagliare il bilancio 2021-2027 (40-50 miliardi in meno rispetto ai 1.100 miliardi proposti dalla Commissione von der Leyen) facendo una concessione ai frugali. Sul Recovery Fund, Michel non dovrebbe modificare la ratio tra stanziamenti (500 miliardi) e prestiti (250 miliardi) come chiedono Italia e Spagna. Tuttavia manterrà gli sconti al bilancio comunitario (i rebates come quello che aveva ottenuto Margaret Thatcher per il Regno Unito) di cui beneficiano Paesi Bassi, Austria, Danimarca, Svezia, Finlandia e Germania. Sui criteri di allocazione delle risorse del Recovery Fund, Michel vorrebbe usare nei primi due anni quelli scelti dalla Commissione nella sua proposta (livelli di crescita e disoccupazione pre-Covid-19) per sborsare il 70 per cento delle risorse. Nel corso del 2021, i criteri dovrebbero essere rivisti in funzione della effettiva caduta del pil dovuto al coronavirus, per sborsare il restante 30 per cento dei fondi nel corso del 2023-24. Altra concessione di Michel ai frugali: le condizioni per ottenere gli aiuti del Recovery Fund dovrebbero essere rafforzate, in particolare sulle riforme economiche, il rispetto dello stato di diritto e le priorità per Green Deal e digitalizzazione. I piani nazionali dovrebbero essere approvati dal Consiglio – cioè dagli altri governi – e non solo dalla Commissione.

   

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Ciascun “lodo” immaginato da Michel solleva obiezioni da parte di gruppi contrapposti di stati membri. I paesi dell'est sono contrari a tagli al bilancio 2021-2027 se si toccano coesione e politica agricola comune. Il gruppo dei paesi frugali non vuole ridurre gli stanziamenti per la modernizzazione del bilancio come ricerca e Erasmus. Sui criteri di ripartizione del Recovery Fund, il compromesso di Michel danneggerebbe paesi come la Polonia, che ha subito un impatto economico meno drastico di altri stati membri. Il fattore tempo però è determinante. Michel ha spiegato agli ambasciatori che gran parte degli stati membri vogliono un accordo entro la fine di luglio. Ha anche ricordato l'importanza di inviare il messaggio giusto ai mercati, che finora hanno dato fiducia alla risposta dell'Ue. Pubblicamente solo i Paesi Bassi finora hanno detto di poter attendere fino a dopo la pausa estiva perché “la qualità prevale sulla velocità”. Un segnale positivo è arrivato da von der Leyen, che ieri ha convocato un vertice con Michel e il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, per l'8 luglio. La presidente della Commissione ha scelto di attivare la procedura prevista dall'articolo 324 del Trattato che prevede consultazioni formali e conciliazione tra Consiglio, Commissione e Parlamento. “Raggiungere un accordo rapido e ambizioso sul pacchetto per la ripresa europea è la più alta priorità dell'Ue nelle prossime settimane", ha spiegato von der Leyen. "Deve esserci comunque un accordo per questa estate, non so immaginare un'altra variante”, ha detto Merkel.

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