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Il volto della Polonia responsabile

Redazione

La candidata dell’opposizione si ritira per il bene della salute e della democrazia

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Il 10 maggio in Polonia si voterà per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Che poi, visti i sondaggi, il nuovo presidente sarà lo stesso che è in carica da cinque anni: Andrzej Duda del partito di governo PiS. Varsavia è stata tra le nazioni più rapide a prendere misure per contenere il coronavirus, quarantena obbligatoria per chi tornava da zone a rischio, divieto di assembramento, chiusura dei negozi e sospensione di Schengen. Il Parlamento è stato disposto a tutto pur di limitare i danni per la salute e l’economia, ha anche accordato poteri speciali al governo, le famose leggi di emergenza che potrebbero durare anche a emergenza finita. Il PiS però non vuole assolutamente rinviare le elezioni di maggio, benché costituiscano un grande rischio per la salute. Così, venerdì notte, con due strappi alla Costituzione ha cambiato il codice elettorale sia per consentire ad anziani (il loro elettorato) e a chi è in quarantena di votare per posta sia per rendere possibile il voto nonostante la crisi. Secondo la legge polacca non si possono tenere elezioni se è stata dichiarata l’emergenza nazionale e non si può cambiare il codice elettorale a ridosso del voto. Ma Duda deve essere rieletto e il PiS ha dimostrato che la salute dei suoi cittadini non viene prima dei suoi piani politici.

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Il 10 maggio in Polonia si voterà per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Che poi, visti i sondaggi, il nuovo presidente sarà lo stesso che è in carica da cinque anni: Andrzej Duda del partito di governo PiS. Varsavia è stata tra le nazioni più rapide a prendere misure per contenere il coronavirus, quarantena obbligatoria per chi tornava da zone a rischio, divieto di assembramento, chiusura dei negozi e sospensione di Schengen. Il Parlamento è stato disposto a tutto pur di limitare i danni per la salute e l’economia, ha anche accordato poteri speciali al governo, le famose leggi di emergenza che potrebbero durare anche a emergenza finita. Il PiS però non vuole assolutamente rinviare le elezioni di maggio, benché costituiscano un grande rischio per la salute. Così, venerdì notte, con due strappi alla Costituzione ha cambiato il codice elettorale sia per consentire ad anziani (il loro elettorato) e a chi è in quarantena di votare per posta sia per rendere possibile il voto nonostante la crisi. Secondo la legge polacca non si possono tenere elezioni se è stata dichiarata l’emergenza nazionale e non si può cambiare il codice elettorale a ridosso del voto. Ma Duda deve essere rieletto e il PiS ha dimostrato che la salute dei suoi cittadini non viene prima dei suoi piani politici.

 

La principale sfidante di Duda, Malgorzata Kidawa-Blonska, della Coalizione civica (Ko), il partito di opposizione centrista ed europeista, da settimane chiedeva che il voto venisse rinviato, e di fronte alla trovata irresponsabile e illiberale del PiS ha deciso di ritirarsi e ha chiesto agli altri candidati di fare lo stesso. Nessuno ha risposto al suo appello, ma se non riuscirà lei a sconfiggere Duda, non ci riuscirà nessuno. Kidawa-Blonska, che ha speso un anno e molti soldi in questa campagna elettorale con la speranza di ridare una prospettiva democratica alla nazione, ha detto: “Polacchi state a casa, la vostra salute è più importante”. E’ stato il senso di responsabilità a parlare contro l’irresponsabilità di un partito che in questa crisi sanitaria più che le minacce ha potuto vedere le opportunità che l’emergenza offre a chi cerca una via più semplice per derogare alla democrazia.

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