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La fortezza e la way of life dell’Ue

Redazione

L’ambizione “geopolitica” della Commissione si rivela ben poco “european”

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Nell’Unione europea i migranti e i rifugiati si possono respingere alla frontiera usando pallottole di gomma? “Tutto dipende dalle circostanze”, ha risposto ieri il portavoce della Commissione, Eric Mamer, confermando la linea della “fortezza” che Ursula von der Leyen ha inaugurato martedì, quando ha definito “scudo dell’Europa” la Grecia che sospende il diritto d’asilo ed effettua respingimenti di massa. L’Ue parla di situazione “senza precedenti” al confine greco-turco, anche se i numeri sono infinitesimali rispetto al milione e mezzo di rifugiati che avevano attraversato l’Egeo nel 2015-2016, prima che il patto con la Turchia arginasse i flussi verso l’Europa. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato che la frontiera è aperta per i rifugiati. Ma anziché fare la guerra politica a Erdogan – o la guerra militare a Bashar el Assad che bombarda i civili di Idlib spingendoli verso la Turchia – la Commissione ha deciso di dimostrare la sua ambizione “geopolitica” facendo la guerra ai più disperati. Probabilmente Erdogan sarà ricompensato con un altro bonifico che si aggiungerà ai 6 miliardi di euro già sborsati. Il flusso di migranti si arginerà, l’Ue potrà tornare a vivere la sua vita tranquilla, almeno fino alla prossima crisi. E i pochi siriani che riusciranno ad attraversare l’Egeo saranno rinchiusi con altri 20 mila rifugiati nei campi sulle isole della Grecia. Il greco Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione per la protezione della European way of life, è stato in prima linea per convincere von der Leyen a rinnegare le parole con cui aveva ottenuto la fiducia. “In mare c’è il dovere di salvare vite e nei nostri Trattati e convenzioni c’è il dovere legale e morale di rispettare la dignità di ogni essere umano”, aveva detto a luglio davanti al Parlamento europeo. Oggi l’approccio è quello dello scudo, e significa distruggere tutto ciò che fa degli europei “european”.

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Nell’Unione europea i migranti e i rifugiati si possono respingere alla frontiera usando pallottole di gomma? “Tutto dipende dalle circostanze”, ha risposto ieri il portavoce della Commissione, Eric Mamer, confermando la linea della “fortezza” che Ursula von der Leyen ha inaugurato martedì, quando ha definito “scudo dell’Europa” la Grecia che sospende il diritto d’asilo ed effettua respingimenti di massa. L’Ue parla di situazione “senza precedenti” al confine greco-turco, anche se i numeri sono infinitesimali rispetto al milione e mezzo di rifugiati che avevano attraversato l’Egeo nel 2015-2016, prima che il patto con la Turchia arginasse i flussi verso l’Europa. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato che la frontiera è aperta per i rifugiati. Ma anziché fare la guerra politica a Erdogan – o la guerra militare a Bashar el Assad che bombarda i civili di Idlib spingendoli verso la Turchia – la Commissione ha deciso di dimostrare la sua ambizione “geopolitica” facendo la guerra ai più disperati. Probabilmente Erdogan sarà ricompensato con un altro bonifico che si aggiungerà ai 6 miliardi di euro già sborsati. Il flusso di migranti si arginerà, l’Ue potrà tornare a vivere la sua vita tranquilla, almeno fino alla prossima crisi. E i pochi siriani che riusciranno ad attraversare l’Egeo saranno rinchiusi con altri 20 mila rifugiati nei campi sulle isole della Grecia. Il greco Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione per la protezione della European way of life, è stato in prima linea per convincere von der Leyen a rinnegare le parole con cui aveva ottenuto la fiducia. “In mare c’è il dovere di salvare vite e nei nostri Trattati e convenzioni c’è il dovere legale e morale di rispettare la dignità di ogni essere umano”, aveva detto a luglio davanti al Parlamento europeo. Oggi l’approccio è quello dello scudo, e significa distruggere tutto ciò che fa degli europei “european”.

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