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Il supercanguro di Macron

Redazione

Misura drastica per far passare la riforma delle pensioni. Dopo 115 ore di dibattito

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Sabato pomeriggio, all’Assemblea nazionale, il primo ministro francese Édouard Philippe ha annunciato che il governo, sulla riforma delle pensioni, avrebbe azionato l’articolo 49.3 della Costituzione, il supercanguro che consente di azzerare gli emendamenti e il voto alla Camera bassa. “Dopo più di centoquindici ore di dibattiti in seduta pubblica, di giorno come di notte, inclusi i fine settimana, l’Assemblea nazionale è arrivata all’esame dell’articolo 8 di un progetto di legge ordinario che ne conta 65”, ha detto il premier davanti ai deputati, denunciando l’ostruzionismo dell’opposizione, che ha presentato 22 mila emendamenti e non ha dato altre soluzioni all’esecutivo se non quella di un “passage en force”.

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Sabato pomeriggio, all’Assemblea nazionale, il primo ministro francese Édouard Philippe ha annunciato che il governo, sulla riforma delle pensioni, avrebbe azionato l’articolo 49.3 della Costituzione, il supercanguro che consente di azzerare gli emendamenti e il voto alla Camera bassa. “Dopo più di centoquindici ore di dibattiti in seduta pubblica, di giorno come di notte, inclusi i fine settimana, l’Assemblea nazionale è arrivata all’esame dell’articolo 8 di un progetto di legge ordinario che ne conta 65”, ha detto il premier davanti ai deputati, denunciando l’ostruzionismo dell’opposizione, che ha presentato 22 mila emendamenti e non ha dato altre soluzioni all’esecutivo se non quella di un “passage en force”.

 

La decisione è stata presa “non per mettere fine al dibattito, ma per concludere questo episodio di non-dibattito”, ha aggiunto Philippe. Il 49.3 è uno strumento di forzatura parlamentare che era già stato utilizzato dall’ex premier Manuel Valls, nel 2016, per promulgare la lenzuolata di liberalizzazioni firmata dall’allora ministro dell’Economia Emmanuel Macron. E come all’epoca, è tutto un gridare contro le “pulsioni totalitarie” (Mélenchon, sinistra radicale) e “il cinismo e l’indegnità” (Le Pen, destra sovranista) del governo. L’intersindacale guidata dalla Cgt ha organizzato per oggi una mobilitazione nazionale, sinistra e destra hanno depositato due mozioni di censura e François Ruffin, deputato mélenchonista, ha chiesto la “dissoluzione dell’Assemblea nazionale”. E’ certamente una misura che spinge all’estremo il processo democratico, ma contro l’immobilismo ideologico di un’opposizione che blatera di “dittatura”, dimenticando i diciotto mesi di dibattiti con le parti sociali guidati dall’ex alto commissario per le Pensioni Jean-Paul Delevoye, non c’era alternativa.

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