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Come rimane in piedi un dittatore

Redazione

Sono state le divisioni internazionali a rendere possibile il golpe di Maduro

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Ancora un golpe di Nicolás Maduro, e adesso con Luis Parra contrapposto a Juan Guaidó, il Venezuela ha due presidenti per l’Assemblea nazionale. Oltre a due presidenti, ha due assemblee legislative, due Tribunali supremi di Giustizia, due procuratori generali. Domenica era in agenda il voto per rinnovare le cariche direttive dell’Assemblea nazionale e la conferma di Guaidó era essenziale per mantenere il suo ruolo di presidente della Repubblica ad interim. I membri della polizia e della Guardia nazionale di servizio agli ingressi dell’Assemblea, però, hanno fatto entrare solo i deputati fedeli al regime, oltre a una quindicina di esponenti dell’opposizione che Guaidó aveva emarginato dopo che erano stati coinvolti in un grave scandalo. E i membri del partito di Maduro hanno votato Parra. Dopo ore di attesa e tensione, Guaidó ha anche provato a scavalcare un’inferriata ed è stato respinto con la forza. Alla fine i deputati lasciati fuori si sono riuniti nella sede del quotidiano “El Nacional”, e lì Guaidó è stato rieletto all’unanimità, con 100 voti. Poiché i parlamentari in tutto sono 167, un semplice calcolo mostra che Parra è stato eletto senza il quorum necessario di 84 presenti: probabilmente per questo le cifre dell’elezione di Parra non sono state rese note.

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Ancora un golpe di Nicolás Maduro, e adesso con Luis Parra contrapposto a Juan Guaidó, il Venezuela ha due presidenti per l’Assemblea nazionale. Oltre a due presidenti, ha due assemblee legislative, due Tribunali supremi di Giustizia, due procuratori generali. Domenica era in agenda il voto per rinnovare le cariche direttive dell’Assemblea nazionale e la conferma di Guaidó era essenziale per mantenere il suo ruolo di presidente della Repubblica ad interim. I membri della polizia e della Guardia nazionale di servizio agli ingressi dell’Assemblea, però, hanno fatto entrare solo i deputati fedeli al regime, oltre a una quindicina di esponenti dell’opposizione che Guaidó aveva emarginato dopo che erano stati coinvolti in un grave scandalo. E i membri del partito di Maduro hanno votato Parra. Dopo ore di attesa e tensione, Guaidó ha anche provato a scavalcare un’inferriata ed è stato respinto con la forza. Alla fine i deputati lasciati fuori si sono riuniti nella sede del quotidiano “El Nacional”, e lì Guaidó è stato rieletto all’unanimità, con 100 voti. Poiché i parlamentari in tutto sono 167, un semplice calcolo mostra che Parra è stato eletto senza il quorum necessario di 84 presenti: probabilmente per questo le cifre dell’elezione di Parra non sono state rese note.

 

Costruire una maggioranza impedendo l’ingresso di deputati è un golpe talmente sfacciato che perfino i governi di sinistra di Alberto Fernández in Argentina e di Andrés Manuel López Obrador in Messico hanno condannato. Con i cambi di governo che ci sono stati anche in Bolivia e in Uruguay vuol dire che Maduro ormai nella regione è rimasto solo con l’appoggio di Cuba e di Daniel Ortega. Per Stati Uniti, Canada, gruppo di Lima e Unione europea il legittimo presidente dell’Assemblea nazionale rimane Guaidó. Mentre Maduro ha l’assenso di Putin, Xi Jinping, Khamenei, Erdoğgan e anche di alcuni esponenti del governo italiano che poco contano a livello globale ma molto pesano sulla posizione dell’Italia. Così le divisioni internazionali, unite a pressioni inefficaci e disordinate da parte dei paesi contrari a Maduro hanno permesso che un regime fatale per la nazione rimanesse in piedi.

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