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Kim Jong Un non ha più voglia di fare propaganda pro-Trump

Giulia Pompili

La Casa Bianca smentisce, ma i negoziati sul nucleare con la Corea del nord sono (quasi) falliti. E’ diplomazia, non business

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Roma. A un anno e mezzo di distanza dal summit che avrebbe dovuto risolvere definitivamente la questione nordcoreana, il leader Kim Jong Un ha mostrato le carte, e soprattutto ha svelato la strategia fallimentare del presidente Donald Trump. Perché non solo Kim non ha nessuna intenzione di denuclearizzare il paese alle condizioni americane, ma ha anche accusato la Casa Bianca di guadagnare tempo con negoziati inutili, per arrivare giusto alle elezioni di novembre.

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Roma. A un anno e mezzo di distanza dal summit che avrebbe dovuto risolvere definitivamente la questione nordcoreana, il leader Kim Jong Un ha mostrato le carte, e soprattutto ha svelato la strategia fallimentare del presidente Donald Trump. Perché non solo Kim non ha nessuna intenzione di denuclearizzare il paese alle condizioni americane, ma ha anche accusato la Casa Bianca di guadagnare tempo con negoziati inutili, per arrivare giusto alle elezioni di novembre.

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A differenza degli altri anni – e quando si tratta di Corea del nord, le anomalie hanno sempre un messaggio politico – il tradizionale discorso di Capodanno del leader Kim Jong Un non c’è stato. Nell’ultima settimana di dicembre, però, si è svolta la quinta sessione plenaria del settimo comitato centrale del Partito dei lavoratori della Corea del nord, cioè uno dei rari momenti collettivi e decisionali del partito unico di Pyongyang di cui si ha notizia. I giornali nordcoreani di ieri, invece di avere come ogni anno le immagini e il testo del discorso di Kim, in prima pagina riportavano un riassunto per punti sul plenum, con i commenti e gli indirizzi politici del leader. E il primo, il più importante, è che per Kim Jong Un non c’è più nessuna ragione per continuare ad attenersi all’impegno sulla denuclearizzazione: “Analizzando la situazione attuale, il leader ha detto che la vera intenzione dell’America è ottenere i propri interessi politici e diplomatici, mentre perde tempo sotto la bandiera del dialogo e dei negoziati. E mantiene le sanzioni economiche per indebolire il paese”, si legge sull’agenzia di stampa nordcoreana Kcna. Per Kim, lo stallo nel dialogo tra Washington e Pyongyang non può che protrarsi a lungo, “perché gli Stati Uniti stanno sollevando richieste contrarie agli interessi fondamentali del nostro paese e stanno assumendo un comportamento banditesco”. Al suo arrivo a Mar-a-Lago, Trump ha detto ai giornalisti che Kim Jong Un è “un uomo di parola, e a Singapore ha firmato un contratto sulla denuclearizzazione, vedremo”. La frase rivela il metodo del presidente americano, che è quello del business – ma la diplomazia è altra cosa: Joseph Yun, ex rappresentante speciale per la Corea del nord, ha detto alla Cnn che “Kim non ha firmato nessun contratto”, niente da cui derivino obblighi. Joshua Pollack, direttore della Nonproliferation Review, ha detto a NkNews: “E’ ragionevole pensare che il 2020 sarà più simile al 2019 che al 2018”, cioè con più test missilistici e provocazioni. “Se il Consiglio di sicurezza dell’Onu dovesse rispondere, Pyongyang potrebbe ripristinare il suo sito di test nucleari”. Ma nelle parole di Kim “il riferimento a qualcosa di ‘scioccante’ che avverrà ‘nel prossimo futuro’ è di sicuro preoccupante. Potrebbe indicare qualcosa di qualitativamente nuovo, che forse coinvolge un nuovo missile. Un’altra cosa da tenere d’occhio è la produzione di un gran numero di nuovi veicoli di lancio per i missili balistici intercontinentali”.

 

 

Poco meno di un anno fa, nel febbraio del 2019, prima del secondo summit tra il presidente americano Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong Un, la Casa Bianca aveva pubblicato online una “scheda informativa” sugli sviluppi della situazione coreana. La negoziazione con la Corea del nord veniva definita “storica” perché aveva già allora “prodotto risultati”: “Sin dal summit di Singapore (giugno 2018, ndr) le relazioni tra America e Corea del nord hanno raggiunto nuovi successi. La Corea del nord non conduce né test nucleari né test missilistici da più di 400 giorni, e si è impegnata nello smantellamento degli impianti dell’arricchimento del plutonio”, un’affermazione già smentita dai fatti – i vari test missilistici che ci sono stati negli ultimi mesi e le immagini satellitari che mostrano movimenti attorno agli impianti. Però per la Casa Bianca i “veri progressi” di Trump erano già da celebrare: “Prima di lui, i negoziati sul programma nucleare nordcoreano erano falliti”. Anche questo lo è.

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