Il cancelliere austriaco Sebastain Kurz (foto LaPresse)

A Bruxelles i primi nemici della manovra sono gli amici europei di Salvini

Redazione

L'Austria di Kurz, sostenuta dall'Olanda, si dice pronta a votare a favore della procedura di infrazione nei confronti dell'Italia

Sulla manovra economica dell’Italia l’Unione europea dovrebbe intraprendere tutte le contromisure necessarie, inclusa un’eventuale procedura d’infrazione. A dirsi favorevole al pugno di ferro nei confronti del nostro paese è l’Austria, uno di quei paesi con cui il vicepremier Matteo Salvini ha tentato in questi mesi di costruire un asse da cui far nascere una nuova idea di Europa di stampo sovranista. Ieri, il governo italiano ha risposto alle preoccupazioni dell’Ue con una lettera in cui – senza sorprese – ha ribadito la volontà di insistere con un deficit previsto al 2,4 e una crescita del pil stimata all’1,5 per cento per il 2019. Ma i numeri continuano a non convincere la Commissione, che giudica la previsione della crescita italiana troppo ottimistica. Ora Bruxelles ha una settimana di tempo per decidere se mettere l’Italia sotto un attento piano di monitoraggio, l’anticamera della procedura d’infrazione, un’ipotesi senza precedenti che trova ampio consenso tra gli altri paesi membri dell’Ue.

 

Tra questi c’è proprio l’austriaco Sebastian Kurz, giovane leader dei popolari dell’Oevp e cancelliere del governo di coalizione con l’ultradestra populista di Heinz-Christian Strache. Se sul fronte dei migranti e dei respingimenti c’è una certa convergenza tra Roma e Vienna (nonostante gli interessi rispettivi siano diametralmente opposti), diverso è il discorso quando si parla di conti pubblici. A dimostrarlo sono le parole rilasciate oggi dal ministro delle Finanze di Vienna, Hartmut Loeger: “Più che mai dobbiamo pretendere disciplina da Roma – ha detto il ministro del partito di Kurz – non si tratta solo di una questione italiana, ma di una questione europea". Secondo Loeger, "l'Italia corre il rischio di scivolare verso uno scenario greco", e se la manovra non sarà corretta, la Commissione Ue dovrebbe imporre la sua rigida disciplina. La posizione austriaca non è una novità. Già lo scorso 26 ottobre, il cancelliere austriaco aveva parlato del nostro paese e dei rischi di un nuovo scenario greco. “Per come è stata proposta, la manovra non può essere accettata e non rispetta il patto di stabilità”, aveva detto Kurz.

  

Ora a sostegno della posizione critica di Vienna si è schierata anche l’Olanda. "Spero che l'Italia decida di ascoltare cosa chiede la Commissione. Ma potrebbe anche non accadere. Il bilancio va aggiustato”, ha detto oggi il ministro delle Finanze olandesi, Wopke Hoekstra, all'emittente Rtl Z. L’ipotesi delle sanzioni, se Roma non dovesse modificare la manovra, è concreta. "Non siamo ancora a quel punto, ma è un'opzione", ha detto Hoekstra. Intanto la Commissione Ue continua a ricordare al nostro governo quanto sia controproducente violare il patto di stabilità europeo. Il vicepresidente Andrus Ansip ha detto all’Ansa che “quando sei parte della famiglia dell’Eurozona, devi rispettare le regole che ci si è dati”. “In Italia c’è un governo intelligente e spero che saranno capaci di trovare buone soluzioni per il popolo europeo e per quello italiano”. Tuttavia, ha concluso Ansip, “aumentare il debito coi soldi dei contribuenti italiani non è un’idea intelligente”.