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Editoriali

Fratelli d'Italia presenta la mozione: l’Holodomor fu un genocidio

Redazione

La mozione di FdI arriva in Parlamento. C’è spazio per un sì ampio e trasversale con l'appoggio anche dell'opposizione

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Preservare la memoria affinché certi crimini non si ripetano mai più. E’ un messaggio che, quando si parla di tragedie storiche, si ripete sempre. Ma che è più vero che mai ora che la Russia di Vladimir Putin sta tentando di cancellare l’Ucraina dalle carte geografiche e di piegare la resistenza degli ucraini affamandoli e lasciandoli al freddo e al buio. Anche per questa ragione è opportuna la mozione, presentata da Fratelli d’Italia, per riconoscere come genocidio l’Holodomor, il massacro per fame degli ucraini attuato dall’Unione sovietica di Stalin che fece circa 4 milioni di morti nel 1932-33.

“E’ doveroso che anche il Parlamento italiano segua l’esempio di alcuni paesi amici”, ha detto Giangiacomo Calovini, capogruppo FdI in commissione Esteri. “Fino a oggi tra i paesi che hanno riconosciuto l’Holodomor come genocidio del popolo ucraino manca ancora l’Italia, che in questa triste vicenda ebbe un ruolo importante, perché furono proprio i diplomatici italiani ad avere il coraggio di svelare al mondo questi grandi crimini”, ha detto l’ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk.

Proprio negli ultimi giorni, in occasione del novantesimo anniversario, della tragedia nazionale ucraina c’è stata una spinta forte. Papa Francesco, in un messaggio agli ucraini, ha parlato del “terribile genocidio dell’Holodomor”. In Germania i partiti di maggioranza e di opposizione (Cdu/Csu) hanno presentato una mozione comune in tal senso. Ci sono i margini per farlo anche in Italia: il Pd pochi mesi fa aveva presentato una mozione analoga e diversi esponenti, da Lia Quartapelle a Giorgio Gori, si sono espressi per il riconoscimento del genocidio. Anche il Terzo polo è favorevole. Fratelli d’Italia ha presentato la sua mozione ma auspica una convergenza su un unico documento che porti all’approvazione più ampia possibile. E’ stato fatto in Germania, si può fare in Italia.

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