Unsplash 

Editoriali

La "maggior tutela" è il mercato

Redazione

I rincari in bolletta e la chance di completare la liberalizzazione dell’energia

Il 42 per cento delle famiglie e il 28 per cento delle piccole e micro-imprese italiane acquistano l’energia elettrica attraverso la cosiddetta “maggior tutela”. Se invece di un servizio regolato fosse l’iniziativa di un privato, le autorità lo sanzionerebbero per pubblicità ingannevole: la tutela, infatti, non dà  garanzia automatica di  protezione ai consumatori. Anzi, ci sono momenti – come quello attuale – in cui  per qualcuno può rappresentare una condanna. Mentre i consumatori “tutelati” vanno incontro ad aumenti  della bolletta nell’ultimo trimestre dell’anno, gran parte di quelli che hanno scelto un fornitore sul mercato libero si trova in una condizione diversa. Secondo i dati dell’Osservatorio di Sostariffe.it, riportati ieri dal Sole 24 Ore, quelli che hanno attivato un’offerta a prezzo fisso all’inizio di quest’anno pagheranno fino al 46 per cento in meno dei consumatori meno dinamici.

 

Naturalmente, in altre fasi è stato vero il contrario: nel 2020, quando i prezzi dell’energia sono crollati a causa della bassa domanda e dei lockdown, erano i clienti in tutela a spuntare prezzi migliori. Gran parte delle ragioni per cui il governo potrebbe portare a termine il percorso della liberalizzazione sta proprio in questa imprevedibilità dei mercati: l’idea che i prezzi regolamentati garantiscano maggiore protezione è, semplicemente, infondata. La data per il superamento della maggior tutela è fissata per il 1 gennaio 2023: ma prima serve un decreto del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, per stabilire chi dovrà rilevare i clienti che non hanno ancora scelto un fornitore sul libero mercato. È importante che questo provvedimento arrivi il prima possibile, per dare modo al mercato di prepararsi e al regolatore di bandire le gare per l’assegnazione dei clienti. E soprattutto per porre fine all’attuale confusione su quello che realmente accadrà, nella quale i clienti sono disorientati da messaggi contrastanti. Ogni giorno perso in questa discussione è un giorno sottratto alla chiarezza e alla tutela, vera, dei consumatori.

Di più su questi argomenti: