Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi (LaPresse)

Editoriali

Gli assurdi attacchi a Confindustria sul Green pass

Redazione

Sul certificato verde per i luoghi di lavoro tante critiche ipocrite e incoerenti 

La Confindustria è attaccata, praticamente da tutti i fronti, per la sua proposta di introduzione del Green pass sui luoghi di lavoro per prevenire i contagi, o comunque ridurre il rischio di infettarsi, al fine di evitare nuove restrizioni o chiusure alle attività produttive. Sono piovute critiche da parte di tutti. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha risposto di voler proseguire “senza proposte unilaterali ma con il confronto costante”. Non si capisce cosa significhi: alla base del confronto ci sono proprio le proposte, che per forza di cose sono unilaterali. Ciò che al limite non deve essere unilaterale sono le soluzioni, ma quelle spettano al governo – ovvero a Orlando – e non a Confindustria. I sindacati hanno respinto la proposta: per la Cisl le aziende non possono imporre il Green pass perché sarebbe “modalità discriminatoria di controllo”; per il leader della Cgil Maurizio Landini “non sono le aziende che devono stabilire chi entra e chi esce” ma “il governo”.

 

Risposte surreali, perché la Confindustria ha chiesto proprio al governo di intervenire, altrimenti l’avrebbero già fatto autonomamente. Si capisce, insomma, che i sindacati sono contrari al Green pass ma non vogliono dirlo. Poi sono arrivati i politici come il presidente della Camera Roberto Fico: “Mi pare sui generis l’idea che uno per andare a lavorare deve esibire il Green pass. Non voglio forzature”. E Matteo Salvini: “Parlare di licenziamenti è incredibile. Non sono d’accordo con l’obbligo”. Nessuno ha parlato di licenziamento bensì di sospensione, ma i politici come Fico e Salvini parlano spesso di cose che non conoscono. Ciò che però è più surreale è come si siano ribaltate le accuse sulle imprese. L’anno scorso erano attaccata perché volevano lavorare a tutti i costi, anche al rischio di far aumentare i contagi. Ora sono accusate di voler ridurre il rischio di contagio imponendo un vincolo di sicurezza sui lavoratori troppo stringenti. Non si capisce però in base a quale logica il Green pass dovrebbe valere ma non per i dipendenti.