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Editoriali

La fiducia sui mercati c’è

Redazione

Spread giù e Borsa su. La carta Draghi trasforma l’incertezza in sicurezza

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Mario Draghi, what else? Parafrasando lo spot del famoso caffè, la banca d’affari americana Bofa ha sintetizzato le due principali ragioni per le quali l’incarico all’ex presidente della Bce è apprezzato dai mercati. La prima è che un esecutivo guidato da Draghi contribuirebbe a rafforzare la credibilità dell’Italia per la progettazione e l’attuazione del Recovery plan (aumentano le probabilità che le risorse europee vengano spese in modo efficiente). La seconda è che una figura come Draghi potrebbe avere un impatto oltre l’Italia perché ha le potenzialità per plasmare un dialogo a livello europeo quando si aprirà il dibattito su come ricalibrare le regole fiscali sospese per l’emergenza Covid. Insomma, l’ipotesi di lavoro che si è delineata dopo la crisi di governo è di quelle che non fanno rimpiangere il passato. E ha già determinato un repricing del debito pubblico italiano con una discesa dello spread a 105 punti base (il che vuol dire un rendimento dei Btp decennali sotto lo 0,6 per cento) e una reazione positiva di Piazza Affari che oggi ha chiuso con un rialzo del 2 per cento spinto dai titoli bancari.

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Mario Draghi, what else? Parafrasando lo spot del famoso caffè, la banca d’affari americana Bofa ha sintetizzato le due principali ragioni per le quali l’incarico all’ex presidente della Bce è apprezzato dai mercati. La prima è che un esecutivo guidato da Draghi contribuirebbe a rafforzare la credibilità dell’Italia per la progettazione e l’attuazione del Recovery plan (aumentano le probabilità che le risorse europee vengano spese in modo efficiente). La seconda è che una figura come Draghi potrebbe avere un impatto oltre l’Italia perché ha le potenzialità per plasmare un dialogo a livello europeo quando si aprirà il dibattito su come ricalibrare le regole fiscali sospese per l’emergenza Covid. Insomma, l’ipotesi di lavoro che si è delineata dopo la crisi di governo è di quelle che non fanno rimpiangere il passato. E ha già determinato un repricing del debito pubblico italiano con una discesa dello spread a 105 punti base (il che vuol dire un rendimento dei Btp decennali sotto lo 0,6 per cento) e una reazione positiva di Piazza Affari che oggi ha chiuso con un rialzo del 2 per cento spinto dai titoli bancari.

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Certo, Draghi ha iniziato un percorso complicato, ma gli osservatori – soprattutto quelli di estrazione americana – sono fiduciosi sull’appoggio parlamentare necessario al presidente del Consiglio incaricato. Insomma, neanche un mese fa il paese è entrato in una crisi politica che, si diceva, avrebbe portato incertezza sui mercati. E ora si prospetta una via d’uscita che riporta lo spread ai minimi di marzo 2016. Oltre alla possibilità di assumere un ruolo centrale in Europa grazie allo standing del nuovo premier. Certo, sullo sfondo resta un alone di incertezza per alcune incognite politiche: dal sostegno a Draghi in Parlamento alla riemersione di narrazioni populiste e sovraniste sulla democrazia scippata e la sovranità perduta. Ma anche quel registro ha un po’ stancato. Agli elettori interessa uscire dalla crisi sanitaria e da quella economica, magari grazie a un governo in grado di investire bene i fondi ordinari italiani e quelli straordinari europei.

 

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