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I manager della filiera integrata del made in Italy, un progetto di Cna

Giuseppe Vivace

La pandemia ha determinato un mutamento nella natura delle esigenze dei viaggiatori a favore di un turismo sicuro, pulito e più sostenibile. Un progetto con l’Università la Sapienza di Roma

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L’Italia è il paese delle eccellenze. Non c’è bisogno di fare tanti giri di parole. Lo è in tutti i settori che riguardano la nostra vita. Non è qui la sede per indagare i motivi storici e antropologici di tale ricchezza, ma è innegabile la nostra grande forza attrattiva nel campo ad esempio agroalimentare, nella moda, nel turismo dei luoghi e dell’arte. In quello cioè che per esemplificare chiamiamo made in Italy.


Per citare solo un dato abbiamo in Italia 58 siti patrimonio dell’Unesco, che ci portano a essere il primo paese al mondo in classifica. E tuttavia spesso ci manca la giusta consapevolezza di possedere tale ricchezza. 


Diamo per scontato tutto ciò, tanto da mostrare a volte quasi indifferenza rispetto a tale e tanta bellezza. E soprattutto, crediamo, servirebbe maggiore visione e programmazione sistemica e integrata di queste tante attività del made in Italy, mettendo dentro appunto agroalimentare, moda e patrimonio artistico delle cose e dei luoghi.

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Le politiche pubbliche nazionali e locali hanno spesso in mente grandi progetti e un marketing generale ma a nostro parere bisogna andare più in profondità e soprattutto pensare a una promozione e valorizzazione integrata di tutto ciò che è il made in Italy nei territori.

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Se con il Pnrr ci saranno risorse finanziarie disponibili anche per lo sviluppo delle attività turistiche, il tema critico rimane ancora quello delle competenze in grado di attivare nuove progettualità dando un rinnovato impulso alle ricchezze presenti nel nostro paese. Guardando alle profonde trasformazioni in atto è urgente recuperare un deficit strutturale in termini di competenze specialistiche, ma è altrettanto fondamentale innovare i percorsi formativi superando il concetto di settore per abbracciare il riferimento di filiera integrata. 
Alla Cna siamo convinti che servano nuove figure professionali in grado di muoversi sui diversi terreni del turismo in senso molto largo, di fare cioè da integratore e di organizzare azioni e progetti che valorizzino tutta la filiera.


Tentando anche una “rivoluzione culturale” dove l’albergatore, l’artigiano creatore di gioielli, il produttore di salumi, di olio o di dolci possono agire in termini di filiera per costruire una offerta turistica integrata che valorizzi tutte le aziende di quella filiera.


E’ questo un modo per non fare da soli e separatamente dagli altri disperdendo così il valore di quella comunità oltre all’identità di quel territorio.


Da qui il nostro progetto con l’Università la Sapienza di Roma per creare il manager della filiera integrata del made in Italy nei territori. Un progetto che trae origine durante la pandemia quando abbiamo messo in piedi una formazione online che ha coinvolto mille partecipanti del settore turistico e che ha riguardato le azioni e i modelli per il rilancio del turismo, il digitale come leva dello sviluppo turistico e il management del turismo. Sempre con l’Università la Sapienza abbiamo portato le competenze dei nostri imprenditori al servizio degli studenti attraverso seminari sui vari aspetti del settore.


Con questa ulteriore attività formativa, appunto di creazione del manager della filiera integrata del made in Italy, vogliamo compiere un passo in avanti ulteriore che crediamo sia molto innovativo. La pandemia ha infatti determinato un mutamento nella natura delle esigenze dei viaggiatori a favore di un turismo sicuro, pulito e più sostenibile. 

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Crediamo nella filiera, caratterizzata, principalmente, da piccole e medie imprese, la cui attività genera occupazione e ricchezza, e dove esiste un’ampia varietà di professioni e di servizi, dove a nostro parere si gioca la competitività dei territori e delle imprese, in termini di offerta turistica.

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La figura che verrà formata durante questo percorso deve dunque coordinare progetti di valorizzazione del territorio complessi, basati sull’integrazione delle filiere, con un continuo dialogo tra stakeholder pubblici e privati, fra territori e regioni.

 
Questa attività coinvolgerà almeno 500 partecipanti fra imprenditori associati nei vari territori e quadri della Cna. Sarà interamente online e durerà da fine ottobre a marzo 2023 per un totale di 38 lezioni che spazieranno sui pilastri del made in Italy con contenuti che si ancoreranno su esperienze concrete e analisi delle varie eccellenze territoriali.

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L’obiettivo finale è creare le condizioni per nuove progettualità integrate.
 

Da questo corso, che è alla sua prima edizione, pensiamo possa nascere un master che specializzi ulteriormente su questi temi.

 

Giuseppe Vivace
direttore Fondazione Ecipa Cna

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