(foto EPA)

Senza notizie sullo scudo le borse riprendono a scendere

Mariarosaria Marchesano

I listini europei e americani hanno ricomunciato a calare. Colpa anche dell'incertezza sul famigerato strumento anti spread a cui sta lavorando la Bce

Ci risiamo. Dopo un timido rimbalzo di qualche giorno, le Borse europee (ma anche quella americana) hanno ricominciato a calare: ieri l’indice di Piazza Affari, il Ftse Mib, ha perso oltre l’1 per cento consolidando la discesa sotto 22 mila punti contro i 28 mila di inizio anno (-20 per cento). E il Btp decennale ha un rendimento del 3,5 per cento con lo spread stabilmente poco sotto 200 punti base. E’ convinzione diffusa tra gli operatori di mercato che la situazione non migliorerà fino a quando non si capirà qualcosa in più del famigerato scudo anti spread a cui sta lavorando la Bce e di cui dovrebbe beneficiare soprattutto l’Italia.

La presidente Christine Lagarde al forum di Sintra con i banchieri centrali (presente anche il numero uno della Fed, Jerome Powell) ha detto che il nuovo strumento dovrà essere efficace, proporzionato e contenere sufficienti tutele per preservare lo slancio degli stati membri verso una sana politica fiscale. Il che non chiarisce molto il concetto e, comunque, è meno di quanto si aspettavano gli investitori, i quali dovranno attendere la riunione della Bce del 21 luglio per saperne di più e non è neanche detto che sarà così, perché la verità è che il  cantiere “scudo” è stato appena avviato a Francoforte e la discussione sulle sue caratteristiche tecniche non sarà facile né breve. In questo senso il forum di Sintra è stato una delusione perché non ha contribuito a chiarire il quadro.

Sintra, piuttosto, appare come l’evento spartiacque tra l’epoca pandemica e la sua straordinaria abbuffata di liquidità e il ritorno alla realtà con l’inflazione che corre e il giro di vite che serve per farla scendere, ma che, se troppo stretto, rischia di affossare l’economia. Spartiacque tra una politica monetaria espansiva senza precedenti e una politica monetaria che non ha più carte da giocare. Vale per la Bce e vale anche per la Fed. Con la differenza che la zona Euro con il venir meno degli aiuti corre il rischio di frammentarsi e nessuno ha ancora compreso come farà Lagarde a impedirlo.

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