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EDITORIALI

Apologia di una Sardina

Redazione

Sul gas, Santori smonta i totem ideologici: gli (pseudo) ambientalisti insorgono

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Mattia Santori, sardina, rilascia un’intervista nella quale mostra una discreta cultura energetica, frutto delle ottime frequentazioni con il professor Clò e il suo centro studi. Mostra anche un inatteso coraggio non lisciando il pelo al gatto del populismo di cui le Sardine rappresentano una variante sui generis. Addirittura identifica l’inizio del declino energetico italiano con il referendum antinucleare del 1987. Risultato: “L’Italia non ha più voce in capitolo in ciò che riguarda la gestione, l’autonomia, la produzione del suo fabbisogno energetico”. Appoggia l’estrazione del gas nazionale e stigmatizza chi ha affossato questo settore, Salvini e Conte prima di tutto, anche se dimentica di citare il Pd, che certo non si è distinto.

 

Sorpresa quindi. E tale deve essere stata anche per diversi suoi presunti “naturali” amici, che si aspettavano la solita sequenza di luoghi comuni tipica di un certo ambientalismo che ama gli slogan e non tiene conto della realtà. E allora ecco partire sui social il tentativo di character assassination con i soliti argomenti noti. Il principale del quale è quello per cui Santori “fa il gioco della destra”. Detto da chi con il suo 2 per cento scarso pretende di incarnare  il popolo di sinistra. Peccato che gli argomenti di Santori siano, tanto per dire, gli stessi di Romano Prodi, padre acclamato dell’Ulivo. Oltre che di numerosi altri qualificati esperti che con la destra non hanno mai avuto nulla da spartire.  Poi uno si domanda come mai l’ambientalismo politico in Italia sia rimasto esigua minoranza. Fondamentalmente perché al contrario di quel che fa ogni buon soggetto politico, cioè cercare di essere inclusivo tenendo  in considerazione i vari punti di vista, si esercita da decenni nella scomunica di chiunque manifesti il minimo dubbio su alcuni totem ideologici, che anzi nel frattempo sono aumentati di numero. Adesso la scomunica tocca al fondatore delle Sardine, che subirà l’ostracismo dei buoni. A questo punto gli auguriamo lunga vita politica e di conservare la capacità di stupire uscendo dal seminato dei luoghi comuni.

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