Le parti sociali

Manovra, le misure sul fisco deludono e uniscono Confindustria e sindacati 

Redazione

Appena trovato l’accordo fra governo e forze politiche, a complicare il cammino della manovra ci pensano le associazioni di categoria degli imprenditori e dei lavoratori. Unite nel metodo, ma divise sui contenuti, entrambe chiedono un incontro 

Il compromesso raggiunto tra governo e partiti della maggioranza sulla legge di Bilancio delude Confindustria e sindacati confederali. Unite sul metodo, ma divise nel merito, le parti sociali bocciano le ricette economiche del ministro Daniele Franco.

 

Per viale dell’Astronomia, il provvedimento che prevede la rimodulazione delle aliquote, con la scomparsa dello scaglione al 41 per cento per i redditi tra i 55 mila e i 75 mila euro, e otto miliardi di taglio al cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e autonomi viene definito “un compromesso senza visione”. Del resto, gli industriali chiedevano ben altro: tagli per 13 miliardi (metà a favore delle imprese e metà dei lavoratori) e l’abolizione dell’Irap per tutti. In più, accusano, non ci sono certezze sul fatto “che tali benefici potranno essere mantenuti nelle annualità future”. Insomma, non solo l'esecutivo sbaglierebbe il tiro, ma si tratterebbe anche di una tantum.

 

L’accordo trovato non accontenta neppure Cgil, Cisl e Uil. I confederali avrebbero voluto detrazioni più consistenti per lavoratori dipendenti e pensionati, oltre a evitare di toccare l’Irap. Adesso la Uil sottolinea come “così com’è, la riforma non è efficace”, mentre la Cisl parla di “misure già confezionate e irricevibili per le organizzazioni sindacali”

 

 

Per discutere del contenuto della manovra non resta che chiedere un incontro al governo. E’ quanto suggerisce il segretario della Cgil Maurizio Landini quando avverte che “l’accordo con noi non è ancora stato trovato, siamo in attesa di convocazione”. E l’obiettivo è condiviso anche col presidente di Confindustria Carlo Bonomi, che in una nota domanda al Mef e al governo “la convocazione al più presto delle parti sociali”