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Editoriali

Un buon contratto per gli italiani

Redazione

L’accordo di Federmeccanica come assist al rilancio della manifattura

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La manifattura regge e si prepara a ripartire con forza da giugno e nei contratti di lavoro si riflettono più queste buone aspettative che il disastro della crisi sanitaria. I metalmeccanici avranno un aumento a regime di 112 euro e si chiude così una lunga vertenza in cui le parti avevano cominciato da posizioni molto distanti (166 euro la prima richiesta, 65 euro la prima offerta). Dal lato datoriale si puntava sul semplice recupero delle attese di inflazione, ma poi il clima è cambiato e nella trattativa sono entrate anche altre questioni, dalla durata del contratto fino alla ridefinizione dei ruoli lavorativi, degli inquadramenti contrattuali, per renderli più aderenti a un’industria che dagli anni 70 (quando vennero fissati) si è trasformata e ora sta nuovamente cambiando, con la Transizione 4.0.

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La manifattura regge e si prepara a ripartire con forza da giugno e nei contratti di lavoro si riflettono più queste buone aspettative che il disastro della crisi sanitaria. I metalmeccanici avranno un aumento a regime di 112 euro e si chiude così una lunga vertenza in cui le parti avevano cominciato da posizioni molto distanti (166 euro la prima richiesta, 65 euro la prima offerta). Dal lato datoriale si puntava sul semplice recupero delle attese di inflazione, ma poi il clima è cambiato e nella trattativa sono entrate anche altre questioni, dalla durata del contratto fino alla ridefinizione dei ruoli lavorativi, degli inquadramenti contrattuali, per renderli più aderenti a un’industria che dagli anni 70 (quando vennero fissati) si è trasformata e ora sta nuovamente cambiando, con la Transizione 4.0.

 

La scadenza del contratto si allunga di un anno, arrivando per quello appena firmato al 2024. È un passo creato dalla fiducia in relazioni industriali che non hanno mai ceduto né alla protesta fine a se stessa né alla depressione per la crisi sanitaria. È un risultato che, anzi, ha le sue radici anche nella collaborazione per superare assieme, tra aziende e lavoratori, i rischi legati alla sicurezza per la pandemia sui luoghi di lavoro. E, andando più indietro, dall’impianto di relazioni industriali creato con il patto per la fabbrica. Sono un milione e quattrocentomila i lavoratori interessati, perché negli anni la categoria dei metalmeccanici è andata a includere anche impieghi non strettamente identificabili con l’attività in fabbrica. Per Federmeccanica è un successo anche nei rapporti interni di Confindustria, perché gli industriali meccanici sono riusciti a chiudere il loro tavolo di trattativa senza le spaccature lasciate all’interno delle associazioni datoriali con recenti rinnovi, come quello dell’alimentare.

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