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Il mercato dell'auto sta cambiando (e quelle elettriche restano fanalino di coda)

Antonio Sileo

Le vendite risentono della crisi (-14 per cento a gennaio) ma gli incentivi contengono la flessione. Sempre più alta la quota delle ibride: quelle con la spina superano le elettriche pure

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Per le vendite di automobili nuove l'anno è iniziato con il freno a mano tirato e a gennaio la flessione è stata del 14% rispetto all'anno precedente. Un risultato a cui hanno certamente contribuito i due giorni lavorativi in meno e il perdurare dell’emergenza sanitaria – benché concessionari e rivenditori siano rimasti aperti anche nelle zone rosse – ma ancor di più l'avversa congiuntura economica e le incerte prospettive che affliggono molti italiani.

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Per le vendite di automobili nuove l'anno è iniziato con il freno a mano tirato e a gennaio la flessione è stata del 14% rispetto all'anno precedente. Un risultato a cui hanno certamente contribuito i due giorni lavorativi in meno e il perdurare dell’emergenza sanitaria – benché concessionari e rivenditori siano rimasti aperti anche nelle zone rosse – ma ancor di più l'avversa congiuntura economica e le incerte prospettive che affliggono molti italiani.

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A contenere la flessione hanno contribuito non poco gli incentivi, approvati con consenso unanime, previsti in Legge di Bilancio 2021: 250 milioni di euro per le auto di tutte le alimentazioni e motorizzazioni con emissioni di anidride carbonica (CO₂) comprese tra i 61 e 135 ai grammi per chilometro percorso, come misurati in sede di omologazione. Come stanno iniziando a imparare gli automobilisti – benché sprovvisti di una guida pubblica aggiornata (quella disponibile sul sito del ministero dello Sviluppo economico è ferma al 2016) – i gCO₂ /km sono un altro modo per esprimere i più familiari km percorsi con un litro di carburante: meno consuma la vettura, minori emissioni avrà omologate sul libretto di circolazione. Di questi aiuti – in verità, non così lauti: 1.500 euro più 2.000 offerti obbligatoriamente dal venditore – possono beneficiare tutte le autovetture di tutte le motorizzazioni e alimentazioni, benzina, diesel, ibride, GPL e metano, a patto di rottamare una vettura fino a Euro 4. Nonostante gli incentivi siano resi stati effettivamente disponibili solo dal 18 gennaio, dei 250 milioni utilizzabili fino al 30 giugno ne sono stati richiesti già più di 80 milioni: è chiaro dunque che finiranno molto prima del previsto.

 

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Discorso del tutto diverso è quello degli incentivi per le autovetture elettriche e ibride plug-in, che hanno importi unitari ben più sostanziosi, a cui possono aggiungersi anche incentivi regionali e comunali. In questo caso non paiono esserci problemi di capienza: i fondi oggi disponibili sono oltre 111 milioni a cui vanno aggiunti altri quasi 259 milioni previsti dal bonus-malus introdotto con la Legge di Bilancio 2019. Nonostante il gran parlare (quasi eguagliato da quello sull’idrogeno: il nuovo vettore del futuro) e le reclame, i consumatori continuano infatti a preferire le più fruibili auto senza cavi e prese.

 

Un mese, naturalmente, è un periodo limitato, ma i dati di gennaio possono rappresentare una buona anticipazione di come andrà quest’anno e, in verità, anche più di qualcuno dei prossimi. La tendenza all’acquisto di vetture ibride è sempre più chiara: le ibride a benzina hanno raggiunto una quota di mercato superiore al 21%, le diesel al 3,3%, in entrambi i casi più del doppio rispetto a gennaio 2020, e anche l’offerta continua a crescere con ben 183 modelli tra cui scegliere. La mitica Panda, da anni ormai la più acquistata dagli italiani, da febbraio sarà disponibile solo ibrida a benzina e turbo a metano e a benzina 4x4: sparisce il GPL e il vecchio 1.200 a benzina.   

 

Ma il mese di gennaio offre anche un altro dato da sottolineare, e cioè il sorpasso delle ibride plug-in sulle auto elettriche pure: oltre 3.300 a benzina e più di 450 diesel, contro 2.494 elettriche pure. Facile dire che la virtù sta nel mezzo: le ibride plug-in si collocano quasi idealmente a metà tra le ibride e vetture tutte elettriche e, se ben usate, accomunano i vantaggi di entrambe le alimentazioni. Vedremo nei prossimi mesi se questo dato si consoliderà. Senza dimenticare che il problema vero non è tanto la suddivisione della torta, quanto il fatto che la torta si stia inesorabilmente riducendo, nonostante gli incentivi. E non è un problema da poco.

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