PUBBLICITÁ

la riunione della bce

Lagarde incalza i governi: "Avanti con i piani del Recovery"

Mariarosaria Marchesano

Poche novità dalla riunione della Bce, che lascia tassi e Pepp invariati. L'invito ai paesi membri è di utilizzare i fondi europei "per una spesa pubblica produttiva, accompagnata da politiche strutturali". Intanto gli acquisti dei bond italiani andranno avanti almeno fino a marzo 2022

PUBBLICITÁ

“L’inizio della campagna di vaccinazione rappresenta una pietra miliare verso la soluzione della crisi, ma al momento permane un clima di incertezza e un ampio grado di accomodamento monetario rimane necessario per supportare le attività economiche dell’Eurozona”, è quanto affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde, nella conferenza stampa seguita al board che ha lasciato invariati i tassi di interesse e il programma di acquisti pandemico da 1850 miliardi di euro (Pepp). Tale dotazione, ha spiegato Lagarde, potrebbe non essere utilizzata in pieno, se la situazione dovesse migliorare, oppure essere ricalibrata “per preservare condizioni di finanziamento favorevoli che contribuiscano a contrastare lo shock negativo della pandemia sul profilo dell’inflazione”.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


“L’inizio della campagna di vaccinazione rappresenta una pietra miliare verso la soluzione della crisi, ma al momento permane un clima di incertezza e un ampio grado di accomodamento monetario rimane necessario per supportare le attività economiche dell’Eurozona”, è quanto affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde, nella conferenza stampa seguita al board che ha lasciato invariati i tassi di interesse e il programma di acquisti pandemico da 1850 miliardi di euro (Pepp). Tale dotazione, ha spiegato Lagarde, potrebbe non essere utilizzata in pieno, se la situazione dovesse migliorare, oppure essere ricalibrata “per preservare condizioni di finanziamento favorevoli che contribuiscano a contrastare lo shock negativo della pandemia sul profilo dell’inflazione”.

PUBBLICITÁ

 

Come nelle attese, la riunione della Banca centrale europea di oggi non ha portato grandi novità, ma sono stati molto importanti i toni usati da Lagarde nel comunicare sia la disponibilità a non mollare la presa sul sostegno agli stati in questa fase di crisi sia nell’incalzare i governi a sfruttare il “ruolo fondamentale dello strumento Next Generation Eu” che deve diventare operativo senza ritardi. “Gli stati membri devono utilizzare i fondi per una spesa pubblica produttiva, accompagnata da politiche strutturali tese a migliorare questa produttività – ha sottolineato -  Ciò consentirebbe al programma di contribuire a una ripresa più rapida, forte e uniforme e farebbe aumentare la capacità di tenuta economica e il potenziale delle economie dei paesi, sostenendo l’efficacia della politica monetaria nell’area dell’euro”. Ma qual è il messaggio nel suo insieme? L’Italia, che si trova nel pieno di una crisi politica a cavallo della pandemia, può continuare a contare sugli acquisti di titoli di stato da parte della Bce e fino a quando?

 

PUBBLICITÁ

Sono passati 10 mesi dalla famigerata gaffe di Christine Lagarde quando, a marzo 2020, rispondendo alla domanda di un giornalista, disse: “Non siamo qui a comprimere gli spread”, mandando in tilt i mercati finanziari. In realtà, gli spread sovrani la presidente della Bce li ha compressi, eccome, come dimostra il fatto che il differenziale tra btp e bund è passato dai 200 punti base ai base di allora ai 116 di ieri. La conferma che l’Italia sia stata il paese che più ha beneficiato della politica di acquisti della Bce è proprio lo spread, rimasto tutto sommato sotto controllo nonostante la crisi di governo. Secondo un’analisi di BlueBay asset management, a prescindere dalle recenti tensioni politiche, la Bce rimane ben saldamente impegnata ad acquistare i bond governativi italiani fino a marzo 2022, supportando l’offerta di bond nel breve e ancorando i costi di rifinanziamento nel processo. In questo senso, i timori circa potenziali declassamenti da parte delle agenzie di rating sono diminuiti, come dimostra l’esempio di Standard&Poor's che ha deciso di alzare l’outlook dell’Italia alla fine dell'anno appena passato, proprio basandosi su questa premessa.

 

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ