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Stellantis brilla a Piazza Affari

Redazione

Nel giorno del debutto sui listini di Milano e Parigi le azioni del colosso automobilistico balzano oltre il 7 per cento, sostenendo il rialzo del Ftse Mib. Per Borsa Italiana è il secondo titolo a maggiore capitalizzazione 

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Addio ai titoli di Fca e Peugeout, congedati da Piazza Affari venerdì. Sui listini di Milano e Parigi ha fatto oggi il suo ingresso Stellantis, quarto gruppo automobilistico al mondo nato dalla fusione dei due colossi. L'accoglienza è stata all'altezza delle aspettative degli analisti: il titolo è balzato a +2,78 per cento per poi crescere oltre il 7 per cento, con le azioni che hanno superato i 13,50 euro. Per Borsa Italiana quello di Stellantis è il secondo titolo a maggiore capitalizzazione del Ftse Mib, dietro solo a Enel.

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Addio ai titoli di Fca e Peugeout, congedati da Piazza Affari venerdì. Sui listini di Milano e Parigi ha fatto oggi il suo ingresso Stellantis, quarto gruppo automobilistico al mondo nato dalla fusione dei due colossi. L'accoglienza è stata all'altezza delle aspettative degli analisti: il titolo è balzato a +2,78 per cento per poi crescere oltre il 7 per cento, con le azioni che hanno superato i 13,50 euro. Per Borsa Italiana quello di Stellantis è il secondo titolo a maggiore capitalizzazione del Ftse Mib, dietro solo a Enel.

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 “Questo storico primo giorno di negoziazione delle azioni Stellantis segna l'inizio di un'era di straordinarie opportunità per il nostro gruppo. Sono tempi impegnativi e allo stesso tempo entusiasmanti nel nostro settore, con cambiamenti rapidi, più che in qualsiasi altro momento dalla sua fondazione, oltre un secolo fa”, ha commentato il presidente John Elkann. “Stellantis inizia il suo percorso con la leadership, le risorse, la diversità e il know-how con cui costruire qualcosa di veramente unico e grande, fornendo ai nostri clienti veicoli e soluzioni di mobilità eccezionali e creando valore per tutti i nostri stakeholder”. 

 

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“Siamo molto orgogliosi della quotazione delle azioni Stellantis e ringraziamo calorosamente i nostri oltre 99% di azionisti e investitori istituzionali che hanno reso possibile questo importante momento. Da oggi in poi, faremo leva sui vantaggi di questa fusione da 25 miliardi di euro per perseguire una forte performance e aumentare ulteriormente il valore per gli azionisti sulla base di vantaggi competitivi senza pari”, ha aggiunto l’ad Carlo Tavares, che domani incontrerà per la prima volta i sindacati.

 

Sul rapporto che si potrà instaurare tra l'azienda e i sindacati c'è un punto da tenere d'occhio, che il Foglio ha messo a fuoco qualche giorno fa. Per Stellantis le relazioni industriali risentono ovviamente delle diverse tradizioni e legislazioni vigenti in Francia, in Italia e negli Stati Uniti. Per questo, per i sindacati la sfida è quella di riuscire a superare i tradizionali confini nazionali per trovare un collegamento con le rappresentanze francesi e americane, altrimenti il loro ruolo sarà solo quello di difendere l’occupazione nazionale in contrasto gli uni con gli altri, con l’effetto di non contare quasi nulla.

 

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Su progetti e ambizioni di Stellantis e sulla grande scommessa dell’elettrico ha scritto su questo giornale anche Stefano Cingolani. 

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