PUBBLICITÁ

Fannie Mae e Freddie Mac, analogie e differenze con il caso Mps

Mariarosaria Marchesano

Tra i punti critici della staffetta tra le amministrazioni Trump e Biden c’è anche questo capitolo della storia economica americana che resterà per sempre legato al crac di Lehman Brothers e alla grande crisi mondiale che ne conseguì. Qualcosa di analogo potrebbe succedere in Italia con Mps

PUBBLICITÁ

Ogni privatizzazione ha i suoi mal di pancia. Soprattutto quando si tratta di banche o istituzioni finanziarie nelle mani dello stato la cui cessione sul mercato implica la responsabilità politica sia di un governo che sta uscendo sia di uno che si sta insediando. Così, se per il Montepaschi la crisi di Palazzo Chigi può rappresentare l’ingresso in un potenziale cono d’ombra, un caso analogo negli Stati Uniti – e cioè l’annunciato ritorno in mani private dei due giganti dei mutui Fannie Mae e Freddie Mac – è già entrata nel congelatore. Tra i punti critici della staffetta tra le amministrazioni Trump e Biden c’è anche questo capitolo della storia economica americana che resterà per sempre legato al crac di Lehman Brothers e alla grande crisi mondiale che ne conseguì.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Ogni privatizzazione ha i suoi mal di pancia. Soprattutto quando si tratta di banche o istituzioni finanziarie nelle mani dello stato la cui cessione sul mercato implica la responsabilità politica sia di un governo che sta uscendo sia di uno che si sta insediando. Così, se per il Montepaschi la crisi di Palazzo Chigi può rappresentare l’ingresso in un potenziale cono d’ombra, un caso analogo negli Stati Uniti – e cioè l’annunciato ritorno in mani private dei due giganti dei mutui Fannie Mae e Freddie Mac – è già entrata nel congelatore. Tra i punti critici della staffetta tra le amministrazioni Trump e Biden c’è anche questo capitolo della storia economica americana che resterà per sempre legato al crac di Lehman Brothers e alla grande crisi mondiale che ne conseguì.

PUBBLICITÁ

 

Chi, ai tempi, non ha sentito almeno una volta parlare di Fannie Mae e Freddie Mac, i due istituti specializzati in mutui immobiliari che il governo di George Bush W. decise di nazionalizzare nel 2008 quando il loro valore alla Borsa di New York fu azzerato dal ciclone dei subprime di cui furono corresponsabili? Dietro ai diminutivi volutamente amichevoli di Fannie e Freddie si nascondono gli acronimi, rispettivamente, di Federal Mortgage Association e Federal Home Loan Mortgage Corporation, due società fondate nel 1938 durante la Grande Depressione che il presidente Franklin Roosvelt voleva combattere anche incentivando la costruzione e la vendita di proprietà immobiliari. Poi, nell’epoca dei lupi di Wall Street e della finanza spericolata, queste finanziarie si ritrovarono a essere parte di un meccanismo di prestiti facili che portò prima allo scoppio della bolla immobiliare e poi alla catastrofe finanziaria poiché, nel frattempo, i mutui - che con il crollo dei prezzi degli immobili non valevano più nulla - erano stati impacchettati e rivenduti a vari tipi di investitori, compresi i fondi pensione.

 

PUBBLICITÁ

Nel 2008 il salvataggio di Fannie e Freddie costò 190 miliardi di dollari al governo degli Stati Uniti che ne assunse la piena proprietà e gestione facendo in modo che tornassero a essere cruciali per il funzionamento del mercato immobiliare. E così è stato. Ma durante il suo mandato, Trump ha deciso che fosse giunto il tempo che Fannie e Freddie tornassero nelle mani dei privati e ha spinto in questa direzione fino a poco prima di lasciare la Casa Bianca con alcuni provvedimenti atti ad allentare subito la presa dello stato. E’, invece, molto probabile che resteranno sotto la tutela del governo federale per diverso tempo ancora.

 

Secondo quanto ricostruito dall’agenzia Bloomberg e dal Wsj, infatti, il segretario di stato Steven Mnuchin si è rifiutato di sostenere le ultime disposizioni dell’ex presidente lasciando, di fatto, che sia l’amministrazione entrante di Joe Biden a decidere il futuro di queste aziende.  E i consiglieri vicini a Biden hanno già fatto sapere che non c’è fretta di privatizzare società che garantiscono circa la metà degli 11 trilioni di dollari del mercato dei mutui statunitensi. Il nuovo presidente democratico, invece, si concentrerà sui modi per aumentare l'accessibilità degli alloggi e promuovere la proprietà della casa, che sono punti essenziali del suo programma elettorale. Insomma, Fannie e Freddie sono oggi il simbolo di un cambio di passo nella politica economica americana.

 

Qualcosa di analogo potrebbe succedere in Italia con una banca pubblica come Montepaschi, la cui cessione a privati già rifletteva la volontà non unanime del governo prima della crisi e oggi a maggior ragione potrebbe subire qualche rallentamento o revisione di strategia. Ma c’è una differenza fondamentale tra i due casi. Fannie Mae e Freddie Mac fanno profitti e ogni anno staccano fior di dividendi al Tesoro americano per la sua partecipazione al capitale. L’effetto della staffetta Trump-Biden potrebbe al massimo portare le società a non distribuire più questi utili ma ad accumularli per costituire un argine di sicurezza per la prossima crisi immobiliare. Mps, invece, continua a rappresentare un pozzo senza fondo per lo stato italiano.  

PUBBLICITÁ

 

PUBBLICITÁ
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ