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Mps cerca moglie

redazione

Banco Bpm, uno straniero, Unicredit... Il Mef fatica a trovare un partner per Siena

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La diplomazia ha spinto Banco Bpm a dire che finora Montepaschi non è stata inclusa tra le opzioni preferite per eventuali aggregazioni, ma che se dovessero esserci contatti al riguardo nel futuro la banca milanese si affiderà ai suoi advisor, cioè Citi e Lazard. Una frase che sembra dettata più dalle circostanze – e cioè dalla necessità di non apparire troppo scortese nei confronti della banca controllata dal Mef, che ha dichiarato di stare vagliando tutte le alternative possibili oltre a Unicredit – che da un reale possibile interesse verso un matrimonio senese. Certo, nulla si può escludere in questi casi, anche perché la dote che il Tesoro è deciso a mettere sul piatto pur di trovare un partner bancario per Mps diventa più consistente ogni giorno che passa, parallelamente, tra l’altro, all’insofferenza del Movimento 5 stelle che è contrario alla privatizzazione. Ma un deal tra Mps e Banco Bpm sembra davvero poco probabile alla luce del fatto che il board di piazza Meda non l’ha mai preso davvero in considerazione, mentre si è dimostrato più che aperto verso un’aggregazione con Bper.

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La diplomazia ha spinto Banco Bpm a dire che finora Montepaschi non è stata inclusa tra le opzioni preferite per eventuali aggregazioni, ma che se dovessero esserci contatti al riguardo nel futuro la banca milanese si affiderà ai suoi advisor, cioè Citi e Lazard. Una frase che sembra dettata più dalle circostanze – e cioè dalla necessità di non apparire troppo scortese nei confronti della banca controllata dal Mef, che ha dichiarato di stare vagliando tutte le alternative possibili oltre a Unicredit – che da un reale possibile interesse verso un matrimonio senese. Certo, nulla si può escludere in questi casi, anche perché la dote che il Tesoro è deciso a mettere sul piatto pur di trovare un partner bancario per Mps diventa più consistente ogni giorno che passa, parallelamente, tra l’altro, all’insofferenza del Movimento 5 stelle che è contrario alla privatizzazione. Ma un deal tra Mps e Banco Bpm sembra davvero poco probabile alla luce del fatto che il board di piazza Meda non l’ha mai preso davvero in considerazione, mentre si è dimostrato più che aperto verso un’aggregazione con Bper.

 

Inoltre, come messo in luce da un’analisi di Equita, questa ipotesi incontrerebbe sicuramente l’opposizione degli azionisti dell’istituto milanese. Insomma, la Borsa non ci crede, come dimostrano gli scarsi movimenti del titolo Banco Bpm ieri, mentre gli analisti continuano a considerare Unicredit come l’opzione più concreta per dare un futuro al Monte. Va detto anche, però, che da due giorni è scesa in campo la banca d’affari Credit Suisse per affiancare Mediobanca nella ricerca di un partner e chissà che la sua presenza non riservi qualche sorpresa, magari l’interesse di un pretendente estero come ventilato da qualcuno. La partita sembra ancora lunga e per adesso l’unica certezza è che Siena ha deciso di spostare dal 19 al 28 gennaio il cda che dovrà esaminare l’aumento di capitale da 2,5 miliardi e che questo allungherà i tempi per definire il capital plan da sottoporre alla Bce alla quale spetterà l’ultima parola.

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