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Le perplessità della Ragioneria dello Stato sul bando di Arcuri per i medici

Perché assumere 15 mila medici e infermieri con contratti interinali, in deroga alla legge, anziché con un contratto a tempo determinato?

Luciano Capone

Il commissario affida la selezione del personale sanitario per il piano di vaccinazione a cinque Agenzie per il lavoro al costo di 25 milioni. Ma la Ragioneria è perplessa sulla norma a coperutra del bando, perché quella selezione possono farla benissimo le Asl e le regioni gratis

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“Se fossimo in guerra sarebbe una sorta di ‘chiamata alle armi’” ha dichiarato il Commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, a cui piacciono le metafore belliche, annunciando la call per assumere i 15 mila professionisti sanitari (3 mila medici e 12 mila infermieri e assistenti sanitari), che dovranno essere impiegati nella campagna di vaccinazione contro il Covid nei 1.500 gazebo a forma di fiore che verranno installati sul territorio nazionale. “E’ un richiamo accorato alla responsabilità e alla solidarietà da parte di quei cittadini italiani che possono aiutarci a effettuare la più grande campagna di vaccinazione di massa degli ultimi decenni con efficacia e tempestività”, dice Arcuri. Il problema è che il reclutamento di questo esercito sanitario il commissario l’ha subappaltato, con un costo per le casse pubbliche di 25 milioni di euro. Una somma che potrebbe essere risparmiata, stando alle osservazioni della Ragioneria dello stato.

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“Se fossimo in guerra sarebbe una sorta di ‘chiamata alle armi’” ha dichiarato il Commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, a cui piacciono le metafore belliche, annunciando la call per assumere i 15 mila professionisti sanitari (3 mila medici e 12 mila infermieri e assistenti sanitari), che dovranno essere impiegati nella campagna di vaccinazione contro il Covid nei 1.500 gazebo a forma di fiore che verranno installati sul territorio nazionale. “E’ un richiamo accorato alla responsabilità e alla solidarietà da parte di quei cittadini italiani che possono aiutarci a effettuare la più grande campagna di vaccinazione di massa degli ultimi decenni con efficacia e tempestività”, dice Arcuri. Il problema è che il reclutamento di questo esercito sanitario il commissario l’ha subappaltato, con un costo per le casse pubbliche di 25 milioni di euro. Una somma che potrebbe essere risparmiata, stando alle osservazioni della Ragioneria dello stato.

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La procedura funziona così: da ieri medici, infermieri e assistenti sanitari hanno la possibilità di sottoporre sul sito di Invitalia la propria candidatura. Le domande ricevute andranno a formare un elenco da cui verranno scelti i 15 mila sanitari per fare le vaccinazioni. Questa selezione, però, non la farà la Pubblica amministrazione ma alcune agenzie interinali, che a loro volta devono essere selezionate dal Commissario. Arcuri ha infatti pubblicato un bando “di massima urgenza” per affidare “il servizio di somministrazione di lavoro a tempo determinato” di questi medici e infermieri a cinque agenzie per il lavoro, che verranno individuate dopo il 28 dicembre. In pratica il Commissario fornirà l’elenco dei candidati alle agenzie, che selezioneranno e assumeranno con contratti atipici di nove mesi i medici e gli infermieri che verranno smistati alle regioni dove lavoreranno per le Asl. Per questa operazione le agenzie vincitrici riceveranno un margine di 25 milioni di euro, pari al 5% dell’affidamento.

 

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C’è però un problema. Come è specificato nel bando di gara, “il presente Avviso è pubblicato nelle more della emanazione della norma che quantifica le dotazioni finanziarie”. Ciò vuol dire che al momento non ci sono coperture per il costo del personale sanitario (circa 508 milioni di euro) più le commissioni per le agenzie (25 milioni). Questo stanziamento dovrebbe essere inserito in una norma in legge di Bilancio, su cui però la Ragioneria dello stato ha manifestato diverse perplessità. Se non ci sono problemi per trovare le risorse per pagare lo stipendio di medici e infermieri che effettueranno le vaccinazioni nelle primule di Stefano Boeri, molti dubbi si pongono per la remunerazione delle agenzie. Perché spendere 25 milioni di euro per far scegliere il personale che dovrà operare per conto delle Asl, quando questa selezione potrebbero farla direttamente le regioni? Non è certamente un’attività che non siano in grado di fare. Anzi, chi meglio di loro? Dall’inizio della pandemia le Asl e i vari enti del Servizio sanitario nazionale, attraverso i dipartimenti di prevenzione, hanno quotidianamente reclutato il personale sanitario per affrontare l’emergenza. È esattamente quello il loro mestiere. Pertanto sarebbe del tutto naturale, visto che medici e infermieri dovranno stare alle loro dipendenze, che questa selezione la facciano direttamente le regioni, che peraltro sono in continuo contatto con il Commissario attraverso una cabina di regia anche per il piano di vaccinazione. Tanto più che il canale tradizionale di arruolamento, un semplice passaggio amministrativo, farebbe risparmiare 25 milioni di euro. Inoltre, in questo modo, si eviterebbe anche che il personale che dovrà fare le vaccinazioni anti Covid venga assunto con contratti atipici: non ci sarebbe cioè la novità del medico somministrato (di lavoro) oltre che somministratore (di vaccini). Basterebbe che le regioni e le Asl assumessero medici e infermieri con un normale contratto a tempo determinato, come stanno già facendo, senza doversi inventare contratti di somministrazione “in deroga ai limiti previsti dalla normativa vigente e in particolare al al decreto legislativo 15 giugno 2015, n.81”, ovvero il Jobs Act (così è scritto nel bando).

 

Non si è ben capito perché Arcuri abbia scelto una procedura così onerosa, probabilmente al fondo c’è l’idea che le agenzie per il lavoro farebbero più in fretta delle regioni. Sarebbe una pessima giustificazione, perché significherebbe che l’attuazione del piano è in ritardo. E in effetti la pubblicazione di un bando senza coperture finanziarie e senza una norma che lo giustifichi è un segnale che va in quella direzione.

 

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