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Editoriali

La pazzia di dividersi sul Mes

Redazione

“Drammaticamente insufficienti” i 9 miliardi per la Sanità, dicono i medici

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Dacché si è cominciato a discuterne, dopo lo scoppio della pandemia, la possibilità di accedere alle risorse del Mes è diventata subito terreno di uno scontro politico-ideologico. Combattuto da una parte da chi ci vede l’anticamera della Troika, e dall’altra da chi invece ne ha fatto un cavallo di battaglia per agitare rivolgimenti negli equilibri di maggioranza. In pochi hanno pensato che, visto l’impatto dell’emergenza sul sistema sanitario, potesse essere utile coinvolgere sul tema i diretti interessati: medici, infermieri e tutte le altre categorie più direttamente coinvolte quando ci si trova a pontificare sui miglioramenti da apportare alla Sanità italiana.

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Dacché si è cominciato a discuterne, dopo lo scoppio della pandemia, la possibilità di accedere alle risorse del Mes è diventata subito terreno di uno scontro politico-ideologico. Combattuto da una parte da chi ci vede l’anticamera della Troika, e dall’altra da chi invece ne ha fatto un cavallo di battaglia per agitare rivolgimenti negli equilibri di maggioranza. In pochi hanno pensato che, visto l’impatto dell’emergenza sul sistema sanitario, potesse essere utile coinvolgere sul tema i diretti interessati: medici, infermieri e tutte le altre categorie più direttamente coinvolte quando ci si trova a pontificare sui miglioramenti da apportare alla Sanità italiana.

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Un paio di giorni fa i presidenti degli ordini professionali della Sanità sono intervenuti a una tavola rotonda promossa nell’ambito del Forum Risk Management. E tutti, dagli psicologi ai veterinari, dopo essere venuti a conoscenza del fatto che il governo – come spiegato anche da Matteo Renzi in un intervento al Senato – intende utilizzare per la Sanità 9 miliardi di euro sugli oltre 200 in arrivo dai fondi europei, hanno parlato di cifra “drammaticamente insufficiente” e chiesto che si riescano a destinare alle strutture sanitarie maggiori risorse, ad esempio approfittando dei 36 miliardi di euro garantiti dal Mes. Come ha ben sintetizzato Alberto Spanò, presidente dell’Ordine nazionale dei biologi, “con 9 miliardi si ottiene al massimo una manutenzione del Servizio sanitario nazionale, ma non è di una semplice manutenzione che la nostra Sanità ha bisogno”. Al di là di quanti soldi, alla fine, finiranno a finanziare questa voce nel bilancio dello stato – il ministro Amendola per esempio ha spiegato in un vertice di governo che i miliardi nel complesso saranno 15 –, continuare a discutere di Mes come se fosse un argomento di tattica politica dimostra ancora una volta tutta la sterilità della contesa. Forse bisognerebbe ricordarselo prima di continuare a raccontarlo come un tema divisivo: per chi davvero conosce come funziona la Sanità in Italia non lo è affatto.

 

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