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editoriali

I buchi del Cashback

Redazione

Tanti obiettivi contraddittori. Non si potevano spendere meglio 5 miliardi?

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Ma di preciso a cosa serve il Cashback? A incentivare i pagamenti digitali, si dice. Non è esattamente così, in assoluto, visto che la norma esclude l’e-commerce che è esattamente un pagamento digitale (salvo che l’acquisto online non sia un ordine con un pagamento effettuato alla consegna attraverso Pos, in quel caso il Cashback va bene). La giustificazione di questa esclusione è data dal fatto che il bonus serve anche a incentivare l’acquisto di prossimità, spingere cioè le persone ad andare a spendere  nei negozi (altrimenti non sarebbe stato presentato come “Cashback di Natale”), salvo poi però vedere esponenti del governo indignarsi per le scene “ingiustificabili, irrazionali e irresponsabili” degli italiani che hanno fatto esattamente ciò che il governo ha suggerito: andare a fare, fisicamente, shopping di Natale. Non si comprende quindi se il governo non ha capito come funzionasse il Cashback, o se sperava che l’incentivo non funzionasse (posto che dal punto di vista tecnico la app ancora non funziona a dovere, e quindi non si sa se sia un bene o se sia un male).

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Ma di preciso a cosa serve il Cashback? A incentivare i pagamenti digitali, si dice. Non è esattamente così, in assoluto, visto che la norma esclude l’e-commerce che è esattamente un pagamento digitale (salvo che l’acquisto online non sia un ordine con un pagamento effettuato alla consegna attraverso Pos, in quel caso il Cashback va bene). La giustificazione di questa esclusione è data dal fatto che il bonus serve anche a incentivare l’acquisto di prossimità, spingere cioè le persone ad andare a spendere  nei negozi (altrimenti non sarebbe stato presentato come “Cashback di Natale”), salvo poi però vedere esponenti del governo indignarsi per le scene “ingiustificabili, irrazionali e irresponsabili” degli italiani che hanno fatto esattamente ciò che il governo ha suggerito: andare a fare, fisicamente, shopping di Natale. Non si comprende quindi se il governo non ha capito come funzionasse il Cashback, o se sperava che l’incentivo non funzionasse (posto che dal punto di vista tecnico la app ancora non funziona a dovere, e quindi non si sa se sia un bene o se sia un male).

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L’altra motivazione addotta è la lotta all’evasione fiscale, ma non si capisce perché sia stata escluso l’e-commerce che può spostare gli acquisti verso un canale dove non c’è evasione e sia stato invece inserita ad esempio la Gdo dove evasione non ne esiste: dalla spesa nei supermercati, che assorbirà una larga fetta del bonus, non emergerà gettito aggiuntivo ma se ne perderà soltanto.

 

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Ma il paradosso più grande riguarda il pagamento delle utenze, le bollette, e le tasse. Il cashback non è consentito per l’addebito diretto sul conto, ma funziona se i bollettini li si va a pagare fisicamente in tabaccheria con la carta. Per i tributi si tratta solo di una perdita di gettito, che tra l’altro incentiva l’abbandono di un pagamento digitale (l’addebito su conto) per uno più analogico e simile all’uso del contante (andare in tabaccheria).

  

Quali risultati pensa di ottenere il governo dal Cashback? E siamo sicuri che proprio non c’era un modo migliore per spendere 5 miliardi? Magari facendo qualche  investimento in istruzione, sanità e ricerca?

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