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cosa dicono le previsioni della commissione

L'economia Ue non guarirà dal Covid prima del 2023

David Carretta

Le previsioni di Bruxelles per l'Italia sono più negative di quelle del governo. La recessione peggiore in Spagna. Diventa urgente approvare il pacchetto di bilancio per far partire il Recovery fund 

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La ripresa a “V” dell'Unione europea non ci sarà e la recessione economica dell'Italia nel 2020 sarà seconda solo alla Spagna, secondo le previsioni economiche d'autunno pubblicate oggi dalla Commissione, che mostrano un quadro migliore di quello temuto in primavera, ma su cui pesano le incertezze legate alla seconda ondata della pandemia del coronavirus. "Dopo la più grave recessione della storia dell'Ue, che ci ha colpito durante la prima metà di quest'anno, e il forte recupero registrato in estate, la ripresa dell'Europa è stata interrotta a causa della recrudescenza dei casi di COVID-19", ha detto il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni. "La crescita tornerà nel 2021, ma ci vorranno due anni prima che l'economia europea possa raggiungere un livello vicino a quello precedente alla pandemia". Vale anche e soprattutto per l'Italia, che non tornerà ai livelli di pil pre Covid-19 prima del 2023 con implicazioni potenziali anche sulla sostenibilità di un debito che dovrebbe restare attorno al 160 per cento del pil senza imboccare la strada in discesa prevista dal governo. Credo che non ci sia oggi preoccupazione alcuna sulla sostenibilità dei debiti”, ha detto Gentiloni in conferenza stampa. Tuttavia “c'è la necessità nel medio periodo di mettere il debito in un percorso di sostenibilità e credo che questa preoccupazione sia pienamente condivisa dal governo italiano”, ha spiegato il commissario.

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La ripresa a “V” dell'Unione europea non ci sarà e la recessione economica dell'Italia nel 2020 sarà seconda solo alla Spagna, secondo le previsioni economiche d'autunno pubblicate oggi dalla Commissione, che mostrano un quadro migliore di quello temuto in primavera, ma su cui pesano le incertezze legate alla seconda ondata della pandemia del coronavirus. "Dopo la più grave recessione della storia dell'Ue, che ci ha colpito durante la prima metà di quest'anno, e il forte recupero registrato in estate, la ripresa dell'Europa è stata interrotta a causa della recrudescenza dei casi di COVID-19", ha detto il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni. "La crescita tornerà nel 2021, ma ci vorranno due anni prima che l'economia europea possa raggiungere un livello vicino a quello precedente alla pandemia". Vale anche e soprattutto per l'Italia, che non tornerà ai livelli di pil pre Covid-19 prima del 2023 con implicazioni potenziali anche sulla sostenibilità di un debito che dovrebbe restare attorno al 160 per cento del pil senza imboccare la strada in discesa prevista dal governo. Credo che non ci sia oggi preoccupazione alcuna sulla sostenibilità dei debiti”, ha detto Gentiloni in conferenza stampa. Tuttavia “c'è la necessità nel medio periodo di mettere il debito in un percorso di sostenibilità e credo che questa preoccupazione sia pienamente condivisa dal governo italiano”, ha spiegato il commissario.

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Le previsioni della Commissione per l'Italia sono più negative di quelle del governo nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza. Quest'anno il Pil dovrebbe perdere il 9,9 per cento (contro il 9,0 stimato da Roma), mentre il debito dovrebbe salire al 159,6 per cento (contro il 158,0). Anche per i prossimi anni lo scenario tracciato dalla Commissione è meno ottimista di quello previsto dal governo. Il pil dovrebbe crescere del 4,1 per cento nel 2021 e del 2,9 per cento nel 2022, contro il 6 per cento e il 3,8 per cento degli obiettivi programmatici della Nadef. La differenza in parte si spiega con il fatto che la Commissione non ha incluso i fondi che l'Italia riceverà dal Recovery fund perché il governo – come molti altri nell'Ue – non ha fornito sufficienti informazioni su investimenti e riforme che intende fare. Ma pesa anche la pandemia. “Certamente in alcuni paesi come l'Italia i dati del terzo trimestre sono stati molto positivi dimostrando dinamismo, vitalità e forza di quell'economia. Ma altrettanto certamente la situazione del quarto trimestre sarà una situazione molto difficile”, ha detto Gentiloni. “Da commissario e da italiano sarei molto felice se ci fosse un'evoluzione più favorevole”, ha spiegato Gentiloni. Le divergenze maggiori però riguardano il debito. Se il governo prevede una discesa rapida dal picco del 2020 al 158 per cento del Pil (155,6 per cento nel 2021 e 153,4 per cento nel 2022), la Commissione non intravede miglioramenti significativi. Secondo le sue previsioni, il debito dovrebbe passare dal 159,6 per cento quest'anno al 159,1 per cento tra due anni.

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Malgrado l'elevato livello di debito dell'Italia – e l'aumento senza precedenti registrato in tutti i paesi – la Commissione non cambia linea sulla necessità di mantenere gli stimoli fiscali. “Nell'attuale contesto contrassegnato da un elevatissimo grado di incertezza, le politiche economiche e di bilancio nazionali devono continuare a sostenere la ripresa”, ha detto Gentiloni. Secondo le previsioni economiche dell'autunno 2020, l'economia della zona euro subirà una contrazione del 7,8 per cento nel 2020, prima di crescere del 4,2 per cento nel 2021 e del 3 per cento nel 2022. I dati sul Pil dell'Ue a 27 sono appena migliori: meno 7,4 per cento quest'anno, che dovrebbe trasformarsi in un più 4,1 per cento il prossimo e in un più 3 per cento il successivo.

  

La recessione peggiore dovrebbe essere registrata in Spagna con una contrazione dell'economia del 12,4 per cento. Seguono l'Italia e la Francia (-9,4 per cento). “Non abbiamo mai contato su una ripresa a V. Ora siamo sicuri che non ne avremo una”, ha spiegato Gentiloni. Eppure la Germania tutto sommato regge, con una perdita di Pil del 5,6 per cento nel 2020, a cui dovrebbe seguire una crescita del 3,5 per cento nel 2021 e del 2,6 per cento nel 2022. “Tra le grandi economie solo Germania e Polonia ci si aspetta che raggiungano o superino i livelli del Pil pre pandemia”, ha detto Gentiloni. I tre paesi che sopportano meglio l'impatto della pandemia e delle restrizioni sono Lituania (-2,2 per cento di Pil), Irlanda (-2,3 per cento) e Svezia (-3,4 per cento).

   

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In questo contesto Gentiloni ha ribadito l'appello ad approvare rapidamente il pacchetto di bilancio per far partire il Recovery fund. Se non ci saranno ulteriori ritardi “credo che l'approvazione dei piani con le relative erogazioni del primo 10 per cento della somma di grants and loans (sovvenzioni e prestiti, ndr) può avvenire entro la tarda primavera del prossimo anno”, ha detto Gentiloni.

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