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"gli aiuti in dieci giorni"

Via libera ai ristori per le imprese in difficoltà

Maria Carla Sicilia

Contributi a fondo perduto fino a 150mila euro, 6 settimane in più di cassa integrazione e blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio. Il governo mette sul tavolo più di 6 miliardi e tenta così di placare le tensioni per le ultime misure anti Covid

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Per il momento la promessa di operare in tempi brevi è stata mantenuta: il consiglio dei ministri ha approvato il decreto ristori, un provvedimento da 6,2 miliardi di euro in termini di saldo da finanziare per compensare le perdite economiche delle imprese colpite dalle misure restrittive dell'ultimo dpcm: bar, ristoranti, palestre, il settore culturale e quello turistico, quello delle fiere e dei congressi e anche, un po' a sorpresa, ncc e taxi. 

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Per il momento la promessa di operare in tempi brevi è stata mantenuta: il consiglio dei ministri ha approvato il decreto ristori, un provvedimento da 6,2 miliardi di euro in termini di saldo da finanziare per compensare le perdite economiche delle imprese colpite dalle misure restrittive dell'ultimo dpcm: bar, ristoranti, palestre, il settore culturale e quello turistico, quello delle fiere e dei congressi e anche, un po' a sorpresa, ncc e taxi. 

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Per i contributi a fondo perduto il governo ha messo a disposizione circa 2 miliardi di euro da destinare alle aziende che subiranno una riduzione delle entrate sia per quelle costrette a chiudere e in particolare per chi lavora nei settori della ristorazione, dello spettacolo e dello sport. Questa volta però, a differenza di quanto prevedeva il decreto rilancio, si allargano le maglie per accedere alla misura: il governo ha infatti inserito anche le imprese che superano i 5 milioni di fatturato, ampliando la platea dei beneficiari a 350mila partite Iva (secondo le stime del ministero dell'Economia). In generale, le aziende coinvolte dovrebbero ricevere l'accredito direttamente dall'Agenzia delle entrate in base al proprio codice Ateco e l'importo sarà diverso se l'attività è obbligata a fermarsi (come per esempio nel caso delle palestre) oppure a ridurre l'orario (come per bar e ristoranti). Il tetto massimo, a quanto si apprende è fissato in 150mila euro. Confermati anche il credito di imposta sugli affitti per i prossimi tre mesi e la cancellazione della seconda rata Imu.

 

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Altri 2,6 miliardi saranno invece indirizzati per finanziare una proroga della cassa integrazione per altre sei settimane e, come annuncia il ministro Catalfo su Facebook, viene prorogato il blocco dei licenziamenti fino a fine gennaio (domani, sul tema il governo inconterà i sindacati).

Nel dettaglio la misura prevede poi 400 milioni per il turismo (lavoratori stagionali, alberghi e operatori turistici), 800 milioni per le imprese del mondo sportivo (tra cui le palestre) che hanno dovuto fermare le proprie attività, 400 milioni per le organizzazioni fieristiche e il sostegno all'export. Parte di queste risorse verranno erogate come indennità da mille euro per i professionisti delle varie categorie.

Con il decreto viene infine confermato per altri due mesi il reddito di emergenza, la misura di sostegno economico introdotta con il decreto Rilancio per le famiglie che non percepiscono nessuno degli altri aiuti previsti. L'obiettivo è includere tutte le categorie in difficoltà economica e soprattutto quelle direttamente colpite dalle ultime misure varate per contenere i contagi.

Ora il provvedimento dovrà andare in gazzetta ufficiale e l'impegno del premier Giuseppe Conte è che sia pubblicato oggi stesso. Dopo dieci giorni dalla pubblicazione, ha detto il viceministro Laura Castelli questa mattina, le imprese dovrebbero già ì ricevere gli aiuti promessi. Il tentativo del governo di ristabilire l'ordine pubblico passa anche dalla rapida erogazione di queste risorse e dalla scommessa che nel complesso l'intervento sia sufficiente a tenere a galla imprese e lavoro. 

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