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La lotta agli Over the top (Google, Amazon ecc) va fatta anche se scatenerà una guerra commerciale

Salvatore Bragantini

Nelle democrazie liberali monopoli e oligopoli vanno contrastati con leggi Antitrust più moderne

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In una democrazia liberale la disuguaglianza non può superare certi livelli senza mettere a rischio la democrazia; accade ora alla più antica dei tempi moderni. Se cresce troppo la divergenza – economica e di potere di influenza sulla politica – il tessuto collassa. Fra le cause ci sono gli oligopoli, che eliminano i concorrenti e comprimono a livelli minimi i salari. Le rendite di posizione bloccano l’ascensore sociale nuocendo alla vera democrazia. Lo dicono Angus Deaton, Nobel per l’economia nel 2015, e la moglie Anne Case nel libro “Deaths of despair”. I due professori di Princeton hanno studiato l’abnorme numero di morti per suicidi o abuso di medicinali in certe zone degli Stati Uniti; pur non ignorando le usuali spiegazioni (come la perdita di lavori per la delocalizzazione) puntano il dito contro il sistema sanitario e il potere para-monopolistico delle grandi imprese, sui mercati e verso i lavoratori.

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In una democrazia liberale la disuguaglianza non può superare certi livelli senza mettere a rischio la democrazia; accade ora alla più antica dei tempi moderni. Se cresce troppo la divergenza – economica e di potere di influenza sulla politica – il tessuto collassa. Fra le cause ci sono gli oligopoli, che eliminano i concorrenti e comprimono a livelli minimi i salari. Le rendite di posizione bloccano l’ascensore sociale nuocendo alla vera democrazia. Lo dicono Angus Deaton, Nobel per l’economia nel 2015, e la moglie Anne Case nel libro “Deaths of despair”. I due professori di Princeton hanno studiato l’abnorme numero di morti per suicidi o abuso di medicinali in certe zone degli Stati Uniti; pur non ignorando le usuali spiegazioni (come la perdita di lavori per la delocalizzazione) puntano il dito contro il sistema sanitario e il potere para-monopolistico delle grandi imprese, sui mercati e verso i lavoratori.

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Gli addetti alle pulizie di un grande gruppo integrato, che prima partecipavano alla festa di Natale, ora lavorano in una mini-impresa per paghe da fame; hanno perso status, tanti dormono nei parcheggi vicino al lavoro. Da decenni la Federal Trade Commission (Ftc) autorizza le grandi concentrazioni negli Usa, basta che non salgano i prezzi per i consumatori. I quattro giganti digitali, Amazon, Apple, Facebook e Google, ci hanno molto semplificato la vita, ma il loro peso, politico e di mercato, sta sfigurando la società. Non a caso definiti Over the top, (Ott), le loro acquisizioni di altre imprese hanno avuto luce verde perché i prodotti sono gratis; negli ultimi 20 anni ne hanno comprato oltre 500, mai la Ftc ha obiettato nulla. Facebook, comprando WhatsApp e Instagram, ha eliminato futuri concorrenti. Specie in questi sistemi a “effetto rete”, oltre una data quota la dominanza di mercato si fa monopolio. I nostri dati personali alimentano l’enorme tesoro riflesso nel valore di borsa degli Ott. Giuseppe Tesauro, ex presidente dell’autorità Antirtrust, così risponde a Marco Ruffolo, che (su Affari&Finanza, Repubblica 5 Ottobre) gli chiede come calcolare quanto valgono i dati che regaliamo agli Ott: “I soldi vengono vestiti a fantasia, ma sempre soldi sono. Oggi non c’è niente che non possa essere, non dico facilmente, messo a nudo e colpito”.

 

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La dominanza di mercato è resa dai valori di borsa, basta “seguire i soldi”. Gli Ott, stando “sopra”, prelevano la liquidità che prima affluiva alla stampa, essenziale alla moderna democrazia. Essi non danno un euro a chi produce l’informazione. Quella di leggere gratis sui social le notizie rubate ai media è un’illusione: come si dice “Se il prodotto è gratis, il prodotto sei tu”. Che gli Ott neanche paghino le tasse sui profitti è la glassa sulla torta, sopra ci sta la ciliegina degli effetti del mancato gettito. Gli stati così impoveriti tagliano welfare e sanità; si infuriano i cittadini disinformati. Ci chiudiamo nelle bolle dei social, blindati nelle nostre certezze. Gli Stati Uniti votano il 3 novembre. Se vince Trump gli Ott potrebbero avere un’autostrada davanti, o essere puniti se urtano il suo ego exrtalarge. Una vittoria di Biden potrebbe portare a spacchettare gli Ott in imprese separate, con soci e gestione diversi. Così avvenne negli anni ’80, quando fu fatto a pezzi il gigante telefonico Att, preludio all’ultima grande liberalizzazione di cui anche gli Ott sono figli. Da allora la Ftc fa passare tutto.

 

E’ ora uscito il rapporto di una commissione del Congresso Usa, per cui gli Ott: “...hanno poteri monopolistici. Alcuni andranno smembrati, tutti vanno regolati rispondendo dei loro atti. Le leggi Antitrust, scritte oltre cent’anni fa, devono valere nell’era digitale. Allora i monopolisti erano Rockefeller e Carnegie; il controllo sui mercati gli permetteva di fare quanto serviva a schiacciare i concorrenti e ad accumulare potere. I nomi sono cambiati ma la storia è la stessa”. Il rapporto prospetta spezzatini “stile Att” e divieti di acquisti in settori limitrofi; sarebbe però ingenuo attendersi, anche se vince Biden, misure dure contro una fauna autoctona, col rischio di aprire praterie alla Cina. L’Unione europea qualcosa ha fatto per contenere gli Ott; ha approvato la direttiva sui dati personali e aperto tre procedure contro Google, multata per 8 miliardi di euro, e deve ancora approvare l’acquisto di Fitbit (prodotti per l’attività fisica) da parte di Google. Data l’infinita durata di quelle procedure, Bruxelles ora prepara una rivoluzionaria direttiva che riporti gli Ott sulla Terra. Essi dovrebbero condividere gratis con i concorrenti i loro (nostri) dati, senza usarli per far concorrenza a chi vende prodotti sulle loro piattaforme; non potrebbero più privilegiare l’accesso ai propri siti o prodotti, né pre-installare le applicazioni proprie. Sarà una strada lunga: chiunque vinca negli Stati Uniti, sugli Ott sarà guerra commerciale. Qui si vedrà quali sono i veri valori europei; speriamo di poter difendere, con la concorrenza, anche la nostra civiltà. Internet è ormai un servizio essenziale come la luce e il gas. E’ ora di trarne le conseguenze.

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