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Bankitalia e Upb benedicono la Nadef

Ugo Bertone

L'Ufficio parlamentare di bilancio esprime dubbi sulle previsioni del rapporto debito/pil, ma per via Nazionale le valutazioni del Tesoro sono nel complesso realistiche. Con una condizione: usare presto e senza sprechi i fondi del Next Generation Eu

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“L’attività economica è tornata a crescere. Si sono finora evitati gli scenari più avversi, ma la ripresa è ancora parziale, dipendente dalle misure di stimolo e soggetta alle incertezze sull’evoluzione della pandemia”. Così Eugenio Gaiotti, capo del dipartimento Economia e Statistica della Banca d‘Italia, si è pronunciato alla Camera nel corso dell’audizione sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef). Le sorti della congiuntura, insomma, sono legate a filo doppio alle sorti del programma Next Generation della Ue, “un passo avanti di portata storica e che rappresenta un’occasione da non perdere. L’efficacia degli interventi da finanziare con i nuovi fondi europei è decisiva per sostenere la crescita nel medio termine”. Consola il fatto che, per ora, è stato scongiurato lo scenario più avverso che prevedeva un crollo del pil intorno al 13 per cento nel 2020. Ma il rischio di un crollo di queste dimensioni si è spostato più avanti a causa dell'andamento dell'epidemia e la possibilità che si renda necessario un nuovo lockdown.

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“L’attività economica è tornata a crescere. Si sono finora evitati gli scenari più avversi, ma la ripresa è ancora parziale, dipendente dalle misure di stimolo e soggetta alle incertezze sull’evoluzione della pandemia”. Così Eugenio Gaiotti, capo del dipartimento Economia e Statistica della Banca d‘Italia, si è pronunciato alla Camera nel corso dell’audizione sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef). Le sorti della congiuntura, insomma, sono legate a filo doppio alle sorti del programma Next Generation della Ue, “un passo avanti di portata storica e che rappresenta un’occasione da non perdere. L’efficacia degli interventi da finanziare con i nuovi fondi europei è decisiva per sostenere la crescita nel medio termine”. Consola il fatto che, per ora, è stato scongiurato lo scenario più avverso che prevedeva un crollo del pil intorno al 13 per cento nel 2020. Ma il rischio di un crollo di queste dimensioni si è spostato più avanti a causa dell'andamento dell'epidemia e la possibilità che si renda necessario un nuovo lockdown.

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Nella Nadef il Tesoro ha indicato un graduale calo del rapporto debito pil dal 158 di quest'anno al 155,6% nel 2023, mentre soltanto alla fine del decennio si riuscirà a tornare ai livelli pre-Covid. Tuttavia questo percorso potrebbe subire alcuni scossoni. Ma il programma del Nadef, che prevede una progressiva riduzione del disavanzo riflette “una valutazione che appare nel complesso realistica alla luce del profilo macroeconomico sottostante". L’anno prossimo l’indebitamento netto è previsto pari al 5,7 per cento, di circa 5 punti percentuali del pil inferiore a quello dell’anno in corso. La riduzione riflette il venire meno delle misure discrezionali introdotte nel corso del 2020, che hanno natura prevalentemente temporanea, e gli effetti del miglioramento ciclico. Il disavanzo continuerebbe a scendere nei due anni successivi; il saldo primario raggiungerebbe un sostanziale pareggio alla fine dell’orizzonte di programmazione. Più cauto il parere espresso da Giuseppe Pisauro, presidente dell’Ufficio Parlamentare del Bilancio (Upb): "Dopo una prima discesa nel 2021, il rapporto tra il debito e il pil ricomincerebbe a salire già dal 2022". Nello scenario dell'Upb il livello del rapporto tra il debito e il pil, infatti, “sarebbe superiore a quello dello scenario Nadef per tutto il periodo 2020-2023". Alla fine del triennio, dunque, il rapporto debito/pil "sarebbe di circa 6 punti percentuali maggiore rispetto allo scenario programmatico della Nadef".

 

Via Nazionale rileva però che tutti gli indicatori "segnalano un recupero dell'economia nel terzo trimestre, più ampio di quanto avevamo stimato in precedenza, anche se non omogeneo tra i settori". Secondo le ultime stime, ad esempio, la produzione industriale del terzo trimestre dovrebbe registrare un balzo del 30 per cento, "con un sostanziale recupero dopo il crollo osservato nei mesi di chiusura delle attività economiche". "L'azione di politica economica, come espressamente sottolineato nella Nadef, deve fondarsi anche sull'obiettivo di conseguire un progressivo riequilibrio dei conti pubblici nel medio termine", ha precisato Gaiotti sottolineando come "assicurare nel prossimo decennio una rapida riduzione del debito, che è stato innalzato dagli effetti della pandemia e dalla indispensabile risposta, richiederà  la massima attenzione alla qualità delle ampie misure di sostegno dell'economia in via di definizione e un graduale aggiustamento del saldo di bilancio quando le condizioni macroeconomiche saranno più favorevoli". A lungo andare, insomma, un debito così alto non è sostenibile. Bankitalia esorta, perciò, il governo a un efficace utilizzo dei fondi del programma Next Generation Eu; con interventi mirati attuati senza sprechi e tempestivamente. Stesso monito in arrivo da Pisauro. "Appare evidente la complessità di realizzare un quadro programmatico che richiederà  per vari anni l'inserimento dei fondi del Pnrr all'interno del processo di bilancio – ha detto, aggiungendo che – indispensabile sarà una significativa riqualificazione dell'amministrazione pubblica verso maggiori capacità di individuazione degli interventi orientati alla crescita, di programmazione e realizzazione della spesa, di collaborazione tra i diversi livelli di governo, in sostanza una maggiore capacità  di assorbimento dei fondi europei, nonché la necessità  di adeguate strutture di monitoraggio dell'esecuzione e attuazione della spesa". 

 

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