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Da Aspi ad Autostrade concessioni e costruzioni. Via libera alla scissione

Mariarosaria Marchesano

Il cda di Atlantia delibera la nascita della nuova società, mentre Gualtieri in audizione si dice "fiducioso" del negoziato con Cdp. I passi avanti della trattativa 

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L’invito alla massima prudenza e riservatezza per la delicatezza dei negoziati in corso tra Cassa depositi e prestiti e Atlantia è stato d’obbligo da parte del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri che, nel suo intervento davanti alla commissione parlamentare di Vigilanza, ha voluto soprattutto ribadire quello che è l’obiettivo del governo e cioè aprire “una pagina nuova del regime concessorio autostradale italiano che sia più equo e meno squilibrato a favore del concessionario”. Parole che rivelano un giudizio di valore (critico) sulla convenzione in essere tra lo stato e la società che fa capo al gruppo Benetton, ma rappresentano anche la conferma della volontà del governo di trovare una soluzione di compromesso che superi una volta per tutte l’ipotesi di una costosa revoca con indennizzo a spese delle casse pubbliche.

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L’invito alla massima prudenza e riservatezza per la delicatezza dei negoziati in corso tra Cassa depositi e prestiti e Atlantia è stato d’obbligo da parte del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri che, nel suo intervento davanti alla commissione parlamentare di Vigilanza, ha voluto soprattutto ribadire quello che è l’obiettivo del governo e cioè aprire “una pagina nuova del regime concessorio autostradale italiano che sia più equo e meno squilibrato a favore del concessionario”. Parole che rivelano un giudizio di valore (critico) sulla convenzione in essere tra lo stato e la società che fa capo al gruppo Benetton, ma rappresentano anche la conferma della volontà del governo di trovare una soluzione di compromesso che superi una volta per tutte l’ipotesi di una costosa revoca con indennizzo a spese delle casse pubbliche.

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Per Gualtieri, il governo sta agendo “nell’interesse pubblico, che è quello di avere un’infrastruttura moderna, efficiente, le cui tariffe siano corrette e quindi definite dall’autorità indipendente in cui si realizzano gli investimenti e la manutenzione necessaria”. Su tutto il resto il ministro si è mantenuto molto cauto, tenendo conto del coinvolgimento di società quotate. Ma un messaggio lo ha comunque lanciato: “Cdp sta conducendo il negoziato con Atlantia con piena fiducia del governo – ha detto, rispondendo alle domande di alcuni senatori che gli chiedevano delucidazioni sullo scorporo di Aspi e sulla sua valutazione indicata, secondo alcuni analisti, in 11 miliardi di euro – Quella che si sta cercando di mettere in piedi è un’operazione di mercato, prospettiva peraltro scaturita proprio da una proposta di Atlantia, che ha scritto ripetutamente al governo. Posso dire di essere moderatamente fiducioso, ma l’esito dipende dal complesso negoziato in corso e quindi sono prudente allo stesso tempo. E’ chiaro che se si arriverà a un accordo, ci saranno anche dei meccanismi di valutazione, ma per ora non posso commentare dati e indiscrezioni di stampa”.

   

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Insomma, proprio in queste ore si cerca il punto di caduta di una trattativa complessa, che è arrivata a una svolta decisiva negli ultimi mesi, quando nell’esecutivo si è fatta spazio la convinzione che per risolvere il nodo del contenzioso con Atlantia dopo il crollo del Ponte Morandi sarebbe stato molto più conveniente seguire una logica di mercato che un intento punitivo, senza peraltro avere il conforto di solide basi giuridiche.

   

Intanto, mentre il ministro parlava, il consiglio di amministrazione di Atlantia ha dato il via libera al progetto di scissione di Aspi con la nascita di “Autostrade concessioni e costruzioni spa”, che dovrebbe segnare anche la progressiva uscita dal gruppo Benetton dal business autostradale con il conferimento della sua partecipazione fino all’88 per cento e l’ingresso nel capitale di Cdp e di altri investitori, come previsto dall’accordo siglato con il governo a metà luglio. Secondo la struttura dell’operazione su cui le parti si stanno confrontando, e che è stata anticipata da Bloomberg, sono previste sostanzialmente due tappe: la prima, quella dello scorporo e il conferimento della quota da parte di Atlantia, e la seconda con l’ingresso della Cassa depositi e prestiti con la sottoscrizione di un aumento di capitale da 6 miliardi che servirà in parte per ripagare il debito (4 miliardi) e in parte per acquistare la quota residua di Atlantia. Ma si tratta di uno schema di lavoro ancora provvisorio, poiché uno dei punti più discussi della trattativa è quanta parte del debito è destinato a gravare sulla nuova società per la quale si ipotizza la quotazione in Borsa, proprio per consentire l’ingresso di investitori privati. Una strada alternativa alla scissione di Aspi, che a quanto pare non è del tutto tramontata, è quella della vendita diretta della partecipazione detenuta dai Benetton in Autostrade (88 per cento), ma si tratterebbe uno scenario possibile nel caso in cui le parti non trovassero un’intesa definitiva.  

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