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Il Financial Time dice che l’Italia è pronta

Redazione

L’analisi di ragionato ottimismo sulla forza di ripresa del manifatturiero

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Si può partire da diversi punti ma il risultato è sempre che in questa estate, pur tra turismo autarchico e commercio al lumicino, il settore produttivo si sta risvegliando. Si può guardare, lo abbiamo fatto giorni fa, agli indici anticipatori, come i vari Pmi, che partono dalle rilevazioni delle intenzioni dei direttori acquisti, e che hanno sorpreso. Lo ha fatto in modo speciale il più importante di essi, quello dell’Ihs Markit, in zona favorevole alla crescita per la prima volta dopo due anni. O agli indici sulla produzione industriale, sempre un po’ superiori alle aspettative negli ultimi mesi. A tenere insieme stime e realtà e a rafforzare l’analisi ci pensano le testimonianze dirette.

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Si può partire da diversi punti ma il risultato è sempre che in questa estate, pur tra turismo autarchico e commercio al lumicino, il settore produttivo si sta risvegliando. Si può guardare, lo abbiamo fatto giorni fa, agli indici anticipatori, come i vari Pmi, che partono dalle rilevazioni delle intenzioni dei direttori acquisti, e che hanno sorpreso. Lo ha fatto in modo speciale il più importante di essi, quello dell’Ihs Markit, in zona favorevole alla crescita per la prima volta dopo due anni. O agli indici sulla produzione industriale, sempre un po’ superiori alle aspettative negli ultimi mesi. A tenere insieme stime e realtà e a rafforzare l’analisi ci pensano le testimonianze dirette.

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Una l’ha raccolta il Financial Times e ne ha fatto il filo conduttore di un suo articolo ottimistico sull’Italia. Parla un imprenditore di Avellino, a capo di una piccola multinazionale italiana, che produce parti per elettrodomestici, fattura 25 milioni di euro e ha impianti in vari paesi. L’imprenditore racconta al giornale inglese che nello stabilimento di Avellino stanno spingendo produzione e consegne per stare dietro a un forte andamento della domanda. La sua testimonianza serve a impacchettare, in parole di fattivo ottimismo, la corrispondenza dall’Italia. E l’effetto resta tale anche quando cita, ma senza farne motivo di astratta angoscia, i rischi di settembre e le tante condizioni da verificare per mantenere un buon ritmo produttivo, tra cui ovviamente il pericolo sanitario, e quando ricorda che da parte del governo è arrivato comunque il sostegno sufficiente per garantire la continuità.

 

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Gradualmente, per cerchi concentrici, si arriva al nocciolo: alla forza e capacità di risposta rapida del settore manifatturiero, di cui l’Italia è ancora ben dotata. La piccola multinazionale ne rappresenta il carattere alla perfezione. Mentre sono positive le attese per un’ulteriore e più generalizzata ripresa di ordini dall’estero. Serve solo farsi trovare preparati, in piedi e pronti, in un mercato che, almeno inizialmente, potrebbe privilegiare le produzioni di paesi che hanno avuto il coraggio di prendere misure sanitarie dure e che ora sono più affidabili.

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