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Lagarde e l’èra della responsabilità

Redazione

Separare il rischio sovrano dal rischio bancario. Dove va la nuova Bce

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C’era ovvia curiosità, per ora più che attesa, per il debutto di Christine Lagarde alla guida della Bce e al suo primo consiglio direttivo. Quanto alle attese Lagarde non ha annunciato nessun cambiamento nella politica monetaria accomodante di Mario Draghi, cioè tassi a zero, e sotto lo zero sui depositi presso la Bce; e acquisti di titoli “finché sarà necessario”. Lagarde ha però annunciato il lancio di una “revisione strategica” per tutto il 2020 non tanto del mandato dell’Eurotower (la stabilità dei prezzi) quanto degli strumenti per perseguirlo. Può essere un modo per placare l’opposizione tedesca e olandese a Draghi, alla quale si era di recente associata anche la Francia; oppure l’inizio della presa d’atto che la bassa crescita durerà a lungo e l’obiettivo di un’inflazione del 2 per cento in tutta l’Eurozona rischia di essere frustrato per anni mentre non si potrà iniettare liquidità in eterno.

 

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Quanto alle curiosità, Lagarde non si è definita né falco né colomba, “la mia ambizione è di essere un gufo che è dotato di saggezza”. I gufi sono spesso evocati in Italia quali simboli dell’avversione euro-burocratica all’altrimenti sfolgorante stellone nazionale: vedete come nella pur piccola Europa i punti di vista siano opposti. Infatti a una domanda italiana sul Mes, Lagarde ha risposto che la riforma del Meccanismo di stabilità non è contro qualcuno ma nell’interesse di tutti, a cominciare dalle temute (dai sovranisti) Clausole di azione collettiva, le Cac, “che se fossero state in vigore con la Grecia avrebbero abbreviato i tempi e i disagi per i greci”.

 

 

Passaggio non banale: nel 2011 la Troika impose ad Atene austerity e tagli duri mentre le banche francesi e tedesche premevano per recuperare un’esposizione di 120 miliardi. Il che attirò all’Europa l’accusa di agire con fondi di tutti nell’interesse di pochi. Oggi che il sistema è stato rovesciato – le Cac servono a questo – i sovranisti e la parte del centrodestra che nel 2010 propugnò l’intervento in Grecia affermano che i nostri risparmiatori pagheranno il conto delle banche tedesche. Magari la novità attesa dalla Lagarde è proprio qui accompagnare l’Europa dall’era del salvataggio dell’euro all’èra della responsabilità politica comune. Whatever it takes.

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