Il paradosso dei precari che dovranno aiutare i disoccupati a trovare lavoro

Secondo il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, a far funzionare i meccanismi di formazione e ricerca di impiego del reddito di cittadinanza sarà Anpal. Ma nella società ci sono 654 precari

Roberta Benvenuto

Altro che eliminazione della povertà, altro che lotta al precariato. A ricollocare i disoccupati e futuri beneficiari del reddito di cittadinanza made in 5 Stelle saranno i lavoratori precari di Anpal. Giusto mercoledì il ministro del lavoro Luigi Di Maio aveva annunciato che, allo scopo di far funzionare i meccanismi di formazione e ricerca di impiego del reddito di cittadinanza “a livello di Anpal sicuramente bisognerà assumere diverse migliaia di navigator”. Peccato che in Anpal Servizi, la società in house dello stesso ministero, esistano già 654 precari sul totale di 1.103 lavoratori e che nella legge di Bilancio presentata al Senato compaiano solo un milione di euro per stabilizzarli. L'equivalente di “una ventina di assunzioni”, secondo Cristian Sica, coordinatore nazionale dei precari Anpal. “Una stabilizzazione farsa, una stabilizzazione selfie” e un paradosso - quello di precari che aiutano i disoccupati a trovare lavoro e che ad ogni fine contratto possono trovarsi dall'altro lato della scrivania - a cui si aggiunge un altro paradosso: le migliaia di assunzioni di navigator promesse da Di Maio ignorando le centinaia persone con contratti a termine che ha in casa, proprio sotto il naso

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