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Il governo disorienta la Borsa. Spread sopra quota 300

Mariarosaria Marchesano

Investitori confusi dai segnali contrastanti dell'esecutivo su una possibile modifica del Def. Atteso l'aumento dei rendimenti dall'asta Btp di oggi. Euro debole sul dollaro

Milano. Avvio negativo per le Borse europee con l'Italia a guidare i ribassi dei listini con lo spread Btp-Bund stabilmente sopra quota 300 (stamattina ha aperto a 305). Nelle prime due ore di contrattazioni, Piazza Affari arriva a perdere lo 0,7 per cento per poi recuperare e scendere di nuovo, in una giornata di scambi che si annuncia volatile in scia con il trend dell'ultimo periodo. Il mercato azionario appare sempre più frastornato e intimorito di fronte alle crescenti tensioni e alla confusione sui numeri che si è creata intorno alla manovra economica del governo gialloverde che ieri sera è stata bocciata dall'ufficio parlamentare del Bilancio, dalla Corte dei Conti e dalla Banca d'Italia, a causa delle previsioni di crescita dell'economia italiana per il 2019 ritenute troppo ottimistiche. I segnali che arrivano dal governo sono contraddittori e disorientano gli investitori.  

Il ministro delle Finanze, Giovanni Tria, è atteso di nuovo davanti al Parlamento per difendere e spiegare i contenuti della nota di previsione del Def prima che venga inviata all'esame della Commissione europea entro il 15 ottobre. Mentre il ministro Paolo Savona ha ammesso che se lo spread dovesse sfuggire di mano al governo "la manovra dovrebbe cambiare", il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha affermato che se anche lo spread arrivasse a 400 punti base, "la manovra non si cambia perchè aiuta il paese". E ha aggiunto di non essere assolutamente convinto che lo il differenziale arrivi a quota 400. Anche il presidente della commissione finanze del Senato, Alberto Bagnai, non vede particolari motivi per cambiare la manovra. Insomma, c'è abbastanza caos e la Borsa, non riuscendo a prendere una direzione, si espone a pressioni ribassiste che sembrano colpire soprattutto le banche.

   

Fmi: si sottovaluta il nesso tra debito pubblico e banche

Intanto, Il Global Financial Stability Report diffuso dall’Fmi punta i riflettori proprio sul nesso tra debito pubblico e banche. È uno dei fattori di rischio indicati per l’eurozona e per il sistema finanziario globale, insieme alle vulnerabilità dei paesi emergenti e all’escalation nelle guerre commerciali e a quello che appare un atteggiamento "compiacente" dei mercati, che non sembrano apprezzare il rischio di un eventuale e brusco deterioramento del quadro finanziario. In sostanza, vengono sollevati dubbi sulla vulnerabilità del sistema finanziario nei confronti di una eventuale seconda grande depressione. In questo contesto è atteso un aumento dei rendimenti dei titoli di stato nell'asta prevista per questa mattina (il Tesoro offre 6 miliardi di euro di Bot a 12 mesi a fronte di buoni in scadenza per un pari importo) e gli analisti stimano un progressivo indebolimento dell'euro sul dollaro.

  

Ribassi trasversali sui settori

Sul listino principale della piazza milanese i ribassi colpiscono trasversalmente tutti i settori. Maglia nera del listino è Moncler, con calo del 4,2 per cento, e segnano ribassi oltre il punto percentuale Recordati, Brembo, Stm, Leonardo, Fca, Ferragamo e Pirelli. Misti i titoli del comparto bancario, con Ubi Banca che cede ancora l'1,37 per cento dopo le forti vendite di ieri, e Banco Bpm in perdita, mentre Intesa Sanpaolo sembra affrontare meglio la scia ribassista. Fra i titoli in maggior rialzo si segnalano Generali e Saipem.

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