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Mario Nava si è dimesso dalla Consob

Redazione

Dopo le pressioni di M5s e Lega per i dubbi sull'indipendenza del suo operato, il presidente della Commissione di vigilanza ha abbandonato il suo incarico 

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Mario Nava ha presentato le sue dimissioni dalla presidenza della Consob e i vertici della Commissione hanno accettato la sua richiesta, in una riunione convocata d'urgenza in serata. La decisione di Nava arriva dopo una nota congiunta inviata ieri a firma dei capi gruppo di Lega e 5stelle alla Camera e al Senato e come ha confermato lo stesso ex-presidente si tratta di un gesto legato alle polemiche della maggioranza: "La questione legale della mia posizione amministrativa è stata decisa e validata da ben quattro istituzioni: Commissione europea, presidenza del Consiglio, presidenza della Repubblica e Corte dei Conti, e non necessita miei commenti ulteriori", ha precisato rassegnando le dimissioni, "la questione è quindi solo politica". "La Consob è indipendente – ha commentato Nava – ma non può essere isolata. Deve poter lavorare non solo con le altre autorità indipendenti, ma anche con le istituzioni politiche".

  

"Apprendiamo con soddisfazione la decisione di Mario Nava", hanno commentato a breve giro i deputati M5s della commissione Finanze della Camera. Si tratta, continua la nota dei grillini, di "un atto dovuto, conseguente al contributo informativo e alla pressione che, senza mai fermarci, abbiamo realizzato in questi mesi. Questo lavoro di pulizia permetterà di garantire ai risparmiatori un efficace e imparziale controllo del sistema finanziario nazionale. La nostra vittoria è dedicata a loro". 

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Le critiche del M5s contro Nava erano arrivate già dalla sua nomina, lo scorso aprile. Una volta al governo la posizione dei grillini ha trovato il sostegno dell'altro azionista di maggioranza e così, all'inizio di agosto, M5s e Lega avevano sollevato dubbi sull'indipendenza del suo operato rispetto alle autorità europee: nell'accettare l'incarico settennale, concertato dal governo precedente e dal Quirinale, Nava ha infatti mantenuto un rapporto con la Commissione europea attraverso un distacco di tre anni.

  

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