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C'è l'accordo su Ilva. Azzerati gli esuberi

Maria Carla Sicilia

Firmata la proposta di ArcelorMittal che garantisce l'assunzione di 10.700 operai e la presa in carico di tutti gli altri. "Ora l'obiettivo è rilanciare Taranto", dice Di Maio 

[Articolo aggiornato alle 17.10] Dopo una lunga trattativa iniziata ieri sera i sindacati fanno sapere che è stato firmato l'accordo con ArcelorMittal sul piano occupazionale di Ilva. Saranno 10.700 le persone direttamente assunte dal colosso europeo dell'acciaio, ma non sono ancora note le tempistiche. Di tutti gli altri 3.100 operai si farà carico l'azienda, assumendone una quota quando cesserà il rapporto di lavoro con l'Ilva a gestione commissariale, che continuerà a esistere occupandosi delle operazioni di bonifica, e finanziando gli incentivi all'esodo volontario con 250 milioni di euro. Secondo fonti sindacali, si tratterebbe di una parte dei 360 milioni che Arcelor dovrà corrispondere all'amministrazione straordinaria di Ilva come quota per l'affitto del ramo d'azienda. Rispetto alla proposta iniziale, avanzata ieri sera, i sindacati hanno chiesto maggiori garanzie ottenendo l'inclusione nel piano occupazionale di 400 lavoratori in più. Il raggiungimento dell'accordo ha disinnescato la possibilità che Luigi Di Maio proceda verso l'annullamento della gara, secondo quanto dichiarato dallo stesso ministro in mattinata. 

  

Ora, dice Francesca Re David della Fiom, il testo dovrà essere sottoposto a un referendum in fabbrica per essere ritenuto valido. Anche la Uil ha espresso soddisfazione sui risultati della trattativa, soprattutto, fa notare, perché si è raggiunto l'obiettivo di non avere esuberi. "Una svolta decisiva" per Marco Bentivogli della Fim Cisl: "La caparbietà e la determinazione del sindacato ha sbloccato la rigidità aziendale e ha convinto il governo attraverso Di Maio a superare una fase di speculazione politica sulla vertenza e a concentrarsi sul futuro dei lavoratori, dell'industria e dell'ambiente".

     

"Il vero obiettivo ora è rilanciare Taranto con una legge speciale che troverà i suoi fondi nella manovra", ha detto il ministro Di Maio al termine dell'incontro. "Ci concentreremo su un piano di sviluppo della città, mentre l'amministrazione straordinaria di Ilva, che continuerà a esistere, sarà un controllore che vigilerà con il fiato sul collo sugli impegni che ha preso ArcelorMittal".

 


Cosa ha detto Di Maio a proposito dell'accordo su Ilva


 

Domani dovrebbe invece essere pubblicato il parere dell'Avvocatura dello stato, che secondo quanto riferito dal ministro Luigi Di Maio accerterebbe l'illegittimità della procedura di gara che ha assegnato l'acciaieria a ArcelorMittal. Su questo fronte il ministero dell'Ambiente ha ancora in pancia il documento richiesto dal ministro Di Maio che dovrebbe fornire un parere sul piano ambientale. Nonostante queste verifiche ancora in corso, l'accordo con i sindacati è garanzia che la gara non verrà annullata, come ha confermato anche il ministro del Mise. Il termine per farlo scadrebbe comunque domani, mentre il 15 termina il mandato degli amministratori straordinari e a fine mese i soldi in cassa all’Ilva. 

   

Rispetto all'accordo precedentemente raggiunto da Carlo Calenda, saranno assunti 700 lavoratori in più e non ci sarà l'intervento dell'agenzia pubblica per gli investimenti, Invitalia, per assorbire gli esuberi. L'ex ministro commenta così gli sviluppi delle ultime ore: "Una grande giornata per Ilva, per l'industria italiana e per Taranto. Finalmente possono partire gli investimenti ambientali e industriali. Complimenti per l'accordo ad aziende e sindacati e complimenti, non formali, al ministro Di Maio che ha saputo cambiare idea e finalmente imboccare la strada giusta".

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