Il 2018 sarà l'anno dell'ottimismo. Lo dicono le imprese

Redazione

Secondo un'indagine della società di consulenza Grant Thornton il 58 per cento delle società intervistate punta sull'anno appena iniziato e prevede di fare nuove assunzioni e investimenti in tecnologia

Il 2018 sarà un anno all'insegna dell'ottimismo. O meglio, le imprese guardano con ottimismo al 2018 pronte ad assumere e ad investire forti del fatto che prezzi e redditività aumenteranno. A dirlo sono i dati dell'ultimo International Business Report della società di consulenza Grant Thornton. Secondo l'indagine trimestrale l'ottimismo ha toccato, su base mondiale, il livello più alto mai registrato dall'Ibr: 58 per cento. 

 

E se un anno fa solo il 29 per cento delle imprese intervistate prevedeva di effettuare assunzioni, oggi sono il 40 per cento. Non solo il 36 per cento prevede di incrementare gli investimenti in impianti e macchinari (erano al 33 un anno fa) mentre è cresciuto il numero di chi prevede sia un incremento dei prezzi (36 per cento) che della redditività (50 per cento). 

 

Anche l'Italia, nonostante qualche criticità in più, segue il trend internazionale. Certo, sottolinea il co-managing partner e head of tax di Bernoni Grant Thornton, Alessandro Dragonetti, “le impese italiane scontano la forte incertezza politica data dalle elezioni del 4 marzo che difficilmente porteranno all'elezione di una maggioranza parlamentare in grado di esprimere un governo forte”.

 

In ogni caso l'ottimismo si attesta al 24 per cento cioè il doppio di quanto registrato un anno fa. Mentre quando si parla di prevedere assunzioni nel corso del nuovo anno la percentuale passa dal 30 per cento del 2016 al 28 per cento attuale. Va peggio per quanto riguarda gli investimenti in tecnologia: 44 per cento contro il 70 per cento del 2016. Insomma ci sono ancora aspetti da rivedere e migliorare anche se l'incremento dell'ottimismo resta innegabile. In Italia e nel mondo. Certo, non mancano eccezioni. Tra queste spicca il Regno Unito dove si registra il calo più evidente: dal 26 per cento al 12 per cento. Buona Brexit a tutti.    

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