Di cosa parlare a cena stasera

Il coraggio che manca sulla ratifica del Mes

Giuseppe De Filippi

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Da Giorgia Meloni arriva la condanna esplicita di Hamas e del suo modo di condurre la guerriglia terroristica. Un discorso chiaro e forte, in preparazione di un consiglio europeo che vede qualche divisione e qualche espressione di disponibilità eccessivamente sbilanciata. Per Meloni apprezzamenti consistenti anche da parte dell’opposizione.

 

Però si va in Ue anche, prima o poi, per assumere una linea altrettanto chiara a forte anche sulla ratifica del Mes. C’è qualche iniziativa parlamentare ma non basta. Serve, ovviamente, che il governo prenda posizione.

 
Le tre "cose" principali

Fatto #1

La Francia si sta dando un gran da fare per Gaza, in un modo che sfiora l’attività delle strutture politiche del popolo palestinese e il ferreo potere di guida esercitato dagli uomini di Hamas. In una serie di incontri Emmanuel Macron ha visto tutti i leader della zona mediorientale e a tutti ha parlato di ricerca di tregua, di lavoro per il rilascio degli ostaggi, di cessate il fuoco. L’impegno indefesso sembra portare a una scelta di campo. Ma la possibilità che si tratti di un modo per entrare, amichevolmente o almeno in modo neutrale, negli equilibri politici locali per giocare una partita diplomatica resta aperta. Certo, fa un po’ impressione che l’attivismo nella politica internazionale sia accompagnato dall’invio di una nave della marina francese “per appoggiare gli ospedali di Gaza”. Mentre con aerei francesi arrivano anche aiuti umanitari destinati all’incontrollabile circolazione tra i palestinesi e al molto probabile filtro dell’organizzazione terroristica che governa capillarmente le attività a Gaza

 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sceglie con nettezza il campo di Hamas

 

La chiave di interpretazione del Foglio (per parlarne a cena)

 

Fatto #2

Marina Berlusconi interviene per confutare l’ampio retroscenismo giornalistico dei giorni post Giambruno/Striscia

 

Fatto #3

I sindacati accusano il governo di “fare cassa” sulle pensioni. E non si capisce che cosa voglia dire, soprattutto non se ne capisce l’applicazione nell’altro verso. Perché allora non sapremmo che parole usare per definire la spesa eccessiva per pensioni, quella che ha minato l’equilibrio previdenziale e poi la stabilità dei conti pubblici (fare scasso?). Mentre sulla previdenza va riconosciuto (forse perché siamo a inizio legislatura e, malgrado Monza, Foggia, il Trentino AA, e le future europee, ora sia ragiona con una certa disinvoltura elettorale) che il governo ha tenuto sulla linea della serietà anche oltre le aspettative migliori. Divertente sul tema il rovello interiore di Matteo Salvini, l’anti Fornero scornato

 

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