(foto Ap)

Di cosa parlare stasera a cena

Si riaccende la guerra in Nagorno-Karabakh

Giuseppe De Filippi

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Un’altra guerra (chiamata con la solita ipocrisia “operazione antiterrorismo”) e un’altra prova per l’impegno diplomatico e la capacità di dissuasione e di intervento degli Usa e, con altrettanto interesse, dell’Ue e dei singoli paesi europei. L’Azerbaigian questa mattina ha aperto le ostilità, senza dichiarazione ufficiale di guerra, superando la linea di separazione che stabiliva la condizione, molto fragile, di indipendenza del Nagorno-Karabakh. Il conflitto dura da anni, con due fasi molto dure nei primi anni Novanta e poi nuovamente nel 2020, ma ora nuovamente diventa uno scontro aperto sul terreno. Anche grazie alla concomitante assemblea dell’Onu gli interventi diplomatici si sono susseguiti in queste ore, con la possibilità di incontri bilaterali con i paesi coinvolti. 

Sono molto forti le pressioni interne sul governo armeno, accusato di cedimento nel conflitto. La Russia ovviamente ha un ruolo, anche se aveva ritirato i 3000 uomini in missione di controllo nella zona, per spostarli verso l’invasione in Ucraina. Il contesto. A margine un’osservazione sui pesi relativi all’Onu e sull’atteggiamento di Cina, Russia e altri.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

L’Italia crescerà sotto le attese sia nel 2023 sia nel 2024, lo dice l’Ocse con i dati più aggiornati pubblicati oggi e illustrati in una lunga conferenza stampa.

Fatto #2

Giancarlo Giorgetti ne è consapevole e fa una specie di Pontida a rovescia (sì, anche a Pontida aveva parlato della necessaria prudenza nella gestione dei conti pubblici, ma qui siamo oltre la prudenza), dando indicazioni sulle difficoltà nella preparazione della manovra finanziaria costretta in spazi ristretti. La posizione del governo si sta indebolendo di fronte a una condizione economica che era facile immaginare e sorprende la scarsa capacità di reazione.

Fatto #3

Tanti sforzi, attivismo sprecato, interventismo fuori luogo, e poi (per fortuna) i prezzi dei biglietti aerei tornano a essere determinati come succede da molti anni.

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