(foto Ansa)

di cosa parlare stasera a cena

Ora il governo può approvare il Mes senza perdere la faccia

Giuseppe De Filippi

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Forse il governo è fortunato oppure è capace di raffinata astuzia, oppure è successo, e sembra incredibile, che sia stata avviata una riflessione delicatissima per gli equilibri politici senza che nessuno desse istruzioni e senza una linea ufficiale. Ma la tesi più seducente resta quella della fortuna, che comunque non esclude la terza possibilità, cioè la mancanza di istruzioni. Quindi, come anticipato dal Foglio, succede che i tecnici di massimo livello del ministero dell’economia, interpellati sul tema, danno un’interpretazione molto corretta degli effetti del Mes e ne raccomandano caldamente l’adozione parlando di effetti solo positivi per l’economia italiana. A Palazzo Chigi fanno finta prima di trasalire e poi decidono di avviare le classiche interlocuzioni con la maggioranza, insomma, di parlarne e con l’obiettivo di procedere verso il sì. La fortuna è che ora stato svuotato il principale arsenale della retorica anti Mes e anti Ue. Esperti indipendenti ne certificano le virtù e valutano gli effetti della semplice approvazione sul rating italiano e sulla credibilità finanziaria del paese. Il governo può finalmente caldeggiarne l’approvazione senza perdere la faccia e cominciare a pensare a ciò che si deve fare più che a ciò di cui si deve impedire la realizzazione. 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Giorgia Meloni difende il nuovo codice degli appalti di fronte a una platea, quella dei costruttori dell’Ance, in cui non tutti erano entusiasti del modo in cui il governo ha regolato il settore. Mentre le aziende attendono chiarezza e velocità sulle opere del Pnrr. I principi enunciati dalla premier sono quelli che il settore indica da tempo, ma la realizzazione dei progetti è tutt’altra partita.

Fatto #2

Ma che storia è questa della traccia del tema in cui si attacca il ministro precedente? È servita una telefonata di pacificazione da Giuseppe Valditara a Patrizio Bianchi per frenare l’indignazione (condivisibile) dell’ex ministro messo alla berlina nella prova scritta di maturità. A cena ricordate che, semmai, nei temi bisogna dare tracce che portino a parlar male dei ministri in carica e non di quelli ormai allontanati dal ministero. Tra l’altro le critiche al ministro Bianchi riguardavano lo sforzo da lui fatto per riportare la prova scritta in giorni in cui la pandemia ancora limitava fortemente la vita sociale, insomma si colpivano scelte coraggiose e ben ponderate, fatte per tutelare il valore dell’esame di maturità.

Fatto #3

Matteo Salvini si dedica al nuovo codice della strada, con un po’ di convinzione contro pericoli ed eccessi sulle strade italiane, a partire da chi guida in condizioni alterate, a bassa percezione, oppure è distratto dal cellulare. C’è anche la mille volte annunciata “stretta sui monopattini”. Ribadite, a cena, che non sono le norme dure a mancare ma i controlli.

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