Foto di Filippo Attili, via LaPresse 

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Mario Draghi dice un "no" netto a un secondo mandato

Giuseppe De Filippi

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Un (quasi) ultimo Mario Draghi da Palazzo Chigi alimenta già rimpianti. Ma si sa che, da persona delle istituzioni, sta dialogando con i vari leader per tutelare al massimo la continuità operativa dello stato (“altro che pillole avvelenate”, dice, facendosi la domanda da solo). Esclude, dopo averne parlato con Antony Blinken, che ci siano carte su finanziamenti russi illegali a politici italiani e poi parla di democrazia italiana forte che non si fa battere da “influenze esterne e da pupazzi prezzolati”. Detto questo, aggiunge che “è chiaro che il governo russo ha effettuato una sistematica opera di corruzione in affari, stampa e politica, in Ue e negli Stati Uniti, questo è dimostrato e conosciuto”. Le sanzioni funzionano, dice sempre per tagliare certe obiezioni, “è la propaganda russa a dire che non funzionano, bisogna continuare su questo fronte mantenendo il sostegno all’Ucraina finché non vinca la sua guerra di liberazione”. Nelle risposte, di Draghi e dei ministri, c’è la descrizione delle condizioni in cui si troverà ad agire il prossimo governo. C’è anche un “no” senza condizioni per la disponibilità a un secondo mandato.

Le tre "cose" principali

 

Fatto #1

La situazione nelle Marche. A cosa corrispondono i colori dell'allerta meteo

Fatto #2 

Lo stato di diritto è un concetto che manca proprio nella sua cassetta degli attrezzi e il giudizio di Giorgia Meloni su Viktor Orbàn resta banalmente ancorato a ciò che si acquisisce con una vittoria elettorale

Fatto #3

Come gli aumenti del prezzo del gas si trasformano in inflazione. Ma non sparate contro il mercato del gas

Oggi in pillole

 

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